Famiglia

Disboscare il confine? Per il Wwf, un’idea da “colpo di sole”

La proposta dei ministri Bossi e Scaloja per contrastare l'immigrazione clandestina. Dura reazione anche da parte del Comune di Trieste e della Caritas di Gorizia.

di Daniela Romanello

”Si deve probabilmente a un colpo di sole l’idea dei ministri Bossi e Scajola di disboscare, per agevolare la scoperta di immigrati clandestini, i 253 chilometri della fascia confinaria con la Slovenia”. Lo afferma Vinicio Collavino, presidente del Wwf del Friuli-Venezia Giulia, commentando quanto hanno dichiarato i rappresentanti del governo, nel corso della loro visita a Gorizia, sulla necessita’ di rendere ”piu’ visibile” il confine. ”Il disboscamento proposto non potrebbe che entrare in contraddizione stridente con gli strumenti di protezione ambientale esistenti, a vantaggio soltanto di cacciatori e bracconieri – sottolinea Collavino – che si troverebbero a disporre di una fascia priva di vegetazione in prossimita’ di aree boscate e quindi quanto mai adatta per appostamenti ai danni della fauna selvatica”. Anche secondo il neoassessore del Comune di Trieste, Lucio Gregoretti, presidente dell’associazione ”Oltre le frontiere”, che si occupa di immigrati, ”non e’ il caso di insistere su questi argomenti, quanto piuttosto di prendere seriamente in considerazione la necessita’ di aprire nuovi centri di accoglienza in regione”. Magari a partire dal sostegno – interviene al riguardo mons. Ruggero Di Piazza, direttore della Caritas diocesana di Gorizia – di quelli che gia’ ci sono, come l’ex istituto Kennedy che la stessa Caritas isontina gestisce per l’accoglienza temporanea dei clandestini.


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