Non profit

Manovra, Formigoni “ultimo giapponese”

Tremonti e Bossi fanno quadrato contro la protesta delle Regioni

di Franco Bomprezzi

Domani approda in aula la manovra economica del Governo e in queste ore è forte la tensione, all’interno della maggioranza, sull’entità dei tagli previsti nei trasferimenti alle Regioni. Capofila della protesta contro Tremonti è un big del Pdl del calibro di Formigoni, sullo sfondo lo scontro è anche con Bossi. I giornali registrano e raccontano.

Alle tensioni fra il superministro Tremonti e le regioni il CORRIERE DELLA SERA dedica il retroscena di pagina 8 firmato da Mario Sensini, mentre il titolo di apertura della prima pagina è tutto per l’intervista al leader dell’Udc Pierferdinando Casini che propone un “Governo di larghe intese”. Ma torniamo al caso Manovra. “Il tesoro contro Formigoni: l’ultimo giapponese nella foresta”. L’”ultimo giapponese nella foresta” è il nomignolo con cui al Tesoro hanno presa a chiamare il governatore lombardo. Questi i termini della contesa, così come li descrive Sensini: «I tagli ai bilanci delle regioni si faranno», ribadiscono i collaboratori di Giulio Tremonti convinti che ci siano «margini ampi per ridurre gli sprechi nella loro spesa». A dispetto della minaccia del governatore lombardo, pronto a rimettere deleghe «perché – sostiene – ci tolgono le risorse per esercitarle». «I soldi per le deleghe non ci sono, ma quelli per acquistare i terreni dell’Expo non pare che gli manchino», ribattono al Tesoro». Quanto al fronte del trasposto pubblico: ««Vada Tremonti a dire ai pendolari che i loro treni non li abbiamo tolti noi, ma lui», incalza Formigoni. «Stia sicuro» rispondono al Tesoro, che possiede l’intero capitale di Trenitalia. «Abbiamo i mezzi e anche qualche buona idea non solo per mantenere, ma per assicurare che il servizio ferroviario locale utilizzato dai lavoratori pendolari possa essere addirittura migliorato». Intanto il ministro Umberto Bossi assicura che entro l’estate il federalismo fiscale sarà cosa fatta  «così le Regioni inizieranno a prendere un po’ di soldi che ora finiscono allo Stato». 

Anche REPUBBLICA registra la tensione politica: Bossi e Formigoni ai ferri corti sui tagli da 8,5 miliardi alle Regioni imposti dalla manovra d’estate che domani arriverà in aula al Senato e sui suoi riflessi sul federalismo fiscale. Alla crisi dell’economia è dedicato l’articolo di Andrea Montanari e Roberto Petrini a pagina 10 intitolato “Manovra, Formigoni contro Bossi – Nessuno ci ha fatto sconti sui tagli” che parla dello scontro tra i due “alleati” della maggioranza. «La riduzione dei tagli di un miliardo? Nessuno ce l’ha mai proposta, ma se fosse ancora valida siamo pronti a venire a Roma per firmarla», ha detto il governatore Formigoni, replicando a Umberto Bossi che fin da venerdì sera sostiene di aver giocato, senza ascolto da parte delle Regioni, una carta risolutiva. Il Senatur avrebbe trovato un’intesa con Tremonti per ridurre i tagli di un miliardo, facendo leva sul meccanismo che premia le Regioni virtuose, ma non sarebbe stato ascoltato dai governatori. Alle possibili riduzioni di spesa delle Regioni a statuto ordinario è dedicata anche una dettagliata tabella, che esamina voce per voce i tagli. Bossi ha ribadito la sua tesi ieri a una festa della Lega: «Io avevo lavorato con Tremonti per la riduzione dei tagli, ma Formigoni e le Regioni hanno perso l’occasione. Adesso è troppo tardi perché si tratterebbe di cambiare la Finanziaria». Il Senatur ha dichiarato anche: «mercoledì vedrò Tremonti  per vedere se si possono pescare ancora soldi. Entro luglio partirà il federalismo fiscale. E in autunno ci batteremo per portare a Torino, Milano e Venezia alcuni ministeri». L’azione di Bossi a fiancheggiamento di Tremonti, sembra “tutta politica”, dopo che i suoi governatori (Cota e Zaia) hanno rotto il fronte delle Regioni e si sono detti indisponibili alla restituzione delle deleghe. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, si è appellato ancora a Berlusconi e ha assicurato che le Regioni sono “compatte” anche perché le posizioni sono state “votate all’unanimità”. Agitazioni ci sono sul fronte degli invalidi: la restituzione delle deleghe, incoraggiata da Tremonti polemicamente nei giorni scorsi, ha provocato la reazione di Formigoni: «Chi dirà ai veri invalidi che non avranno un soldo?». Immediata la reazione del Tesoro e dell’Inps che hanno assicurato l’erogazione degli assegni di invalidità.

IL GIORNALE apre l’edizione di oggi con la “Trappola democristiana per Fini” per annunciare che «Casini entrerà nella maggioranza. Con la Lega, l’Udc ha un nemico comune che si chiama Gianfranco. E nel partito basta correnti, presto tornerà a comandare Berlusconi». A corollario dell’editoriale di Vittorio Feltri, a pagina 2 si illustrano le tensioni nel centrodestra e le mosse del Cavaliere e un’intervista a Formigoni che plaude all’ingresso di Casini, mentre le pagine 3 e 4 sono dedicate alla Lega che non ne esce tanto bene. A partire dai sondaggi che « rivelano una base scontenta» anche  se «Da Roma ladrona un fiume di denaro (800 mila euro) a Varese, all’istituto (esattamente l’associazione libera scuola dei popoli padani) della moglie del Senatur e diretto da un ex senatore leghista». 

“Errani: nessuna divisione fra noi. Il premier ci ascolti” titola LA STAMPA a pagina 6. Il presidente della conferenza delle regioni insiste nel suo appello perché il governo ci ripensi, scrive nell’articolo di apertura del servizio LA STAMPA, all’inizio di una settimana che sarà decisiva per la manovra: domani il testo sarà in aula al Senato per la sua approvazione definitiva. Nella pagina a fianco, LA STAMPA intervista il Presidente della Lombardia, che si dice «nervoso, molto nervoso» e «molto preoccupato». Le coseguenze dei tagli? (alla Lombardia verranno tolti 1,4 miliardi di euro dal budget): «I pendolari resteranno a piedi» risponde Roberto Formigoni. Ovvero: la Regione non riuscirà più a garantire una serie di servizi, e a risentirne sarà soprattutto il trasporto locale. I «sacrifici» dice Formigoni a proposito della manovra, «non sono ripartiti equamente»: «le Regioni nel loro insieme sopportano ben più del 50% di tutto l’onere». Nell’intervista il governatore della Lombardia parla anche della proposta che ha fatto al governo: «istituire una commissione paritetica Regioni-Stato per vedere dove e come tagliare. Il presidente (Berlusconi, ndr) ha accolto la proposta. E Tremonti non ha detto di no». Quindi, secondo Formigoni, le regioni devono trattare, fino all’ultimo, con lo Stato e i margini di manovra ci sono ancora.

E inoltre sui giornali di oggi:
  
BP
CORRIERE DELLA SERA –  “Marea nera, nuova falla mentre la Bp cambia il tappo”. Tra una settimana si saprà se funzionerà. Scrive il corrispondente Guido Olimpio: «Nella battaglia senza fine nel Golfo del Messico, la Bp ha lanciato una nuova operazione di controllo. Ma non è detto che funzioni: «Lo sapremo tra 4 o 7 giorni», è la previsione incerta dei tecnici, che tuttavia si sono detti «ottimisti». Un tentativo che ha comunque un prezzo: dal pozzo danneggiato uscirà l’equivalente di 60 mila barili al giorno.  Con l’aiuto dei robot sottomarini, le squadre della compagnia inglese hanno rimosso il vecchio tappo ed hanno iniziato l’applicazione di un secondo apparato. Una manovra che dovrebbe permettere l’aspirazione di 80 mila barili quotidiani (13 milioni di litri) contro i 25 mila del dispositivo fin qui usato. Calcoli fatti sulla carta e al computer. Tutto è in discussione. Infatti, l’ultimo «assalto» avviene sempre a profondità proibitive — circa 1.500 metri — e gli imprevisti sono in agguato». 

RISPARMIO ENERGETICO
IL SOLE 24 ORE – Il quotidiano economico propone una guida (da pag. 13 a pag. 20) dal titolo “Risparmio energetico. Istruzioni per l’uso”. Si va da “La casa si rifà il look e diventa più verde” che spiega come abbattere gli sprechi di ogni abitazione (villetta, appartamento termoautonomo e centralizzato) di seguito “Costi, benefici, priorità, il test della convenienza” che calcola il reale impatto sul portafogli del proprietario e una pagina dedicata alla lotta contro gli spifferi, prima grande voce di spreco di un’abitazione. A seguire tutte le novità tecnologiche che permettono un risparmio verde. Si va dalle caldaie uniche ai pannelli solari per passare alle soluzioni hi-tech che permettono di sconfiggere l’afa. 

HAITI
LA REPUBBLICA – “I bambini fantasma di Haiti: 800mila vagano ancora nei campi” è il titolo dell’articolo di Daniele Mastrogiacomo con la denuncia dell’Unicef sulla situazione nell’isola a sei mesi dal sisma. Anche Stefano Zannini, capo missione di Médecins sans frontières avverte: “Mai arrivati i soldi promessi dal mondo” e racconta di “violenze e saccheggi nell’isola dimenticata”.

SUDAFRICA

IL GIORNALE – Giuseppe De Bellis scrive: «Ha perso il calcio ha vinto il Sudafrica con un’organizzazione perfetta, civiltà e sicurezza. E l’apparizione del leggendario leader solo all’ultimo atto ha evitato fiumi di retorica».

MALATTIE TERMINALI
CORRIERE DELLA SERA – Due pagine sulla sezione Milano dedicate alle associazioni di volontariato che si occupano di malattie terminali. Fra queste Vidas, Lega tumori e fondazione Floriani. L’editoriale (“Mille i bisogni, la politica si mostri all’altezza” è a firma del numero uno della fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti). 

MINORI
LA STAMPA – “Ravi il piccolo schiavo di Delhi che taglia gioielli per gli inglesi”. E’ choc in Gran Bretagna per la scoperta delle società che sfruttano i minori in India. Una giornalista del Times, Nicola Smith, ha svelato che la bigiotteria che finisce sui banconi di “Poudland” (tutto per un pound, ovvero 1,20 euro), il più grande discount europeo, è prodotta sfruttando il lavoro dei bambini nel quartiere ghetto di Shakur Ki Dandi. A indirizzarla verso il laboratori che sfruttano i minori è stata un’associazione  che recupera i bambini di strada a Dehli, la Bachpan Bachao Andolan. I bambini sono attaccati alle macchine dalle 9 del mattino alle 11 di sera, per produrre pezzi che vengono venduti al grossista Trisulin Overseas che poi le fa arrivare alle principali catene del mondo. La Poudland – un giro d’affari da 400 milioni l’anno – si è dissociata dicendo che il grossista ha violato i suoi standard etici, ma secondo attivisti indiani come Bhuwan Ribhu non basta: le grandi compagnie dovrebbero imporre penali devastanti ai commercianti indiani che trattano i bambini come schiavi e non limitarsi a un comunicato stampa.

STRADE MORTALI
IL GIORNALE – Luca Doninelli interviene sulle morie di bambini in occasione di incidenti stradali dove sopravvivono i genitori.  In questo week end due stragi una in Lombardia e una in Toscana. In situazioni come queste scrive Doninelli «la disperazione si fa nera come la pece e gli uomini bonari e indulgenti che eravamo stati fino a un minuto prima sono adesso uomini cupi che non solo non si potranno mai perdonare questa disattenzione ma non potranno più concepire la possibilità del perdono».

DIVIETI
ITALIA OGGI – “In vacanza nell’Italia dei divieti”. Il giornale dei professionisti dedica una pagina intera alle ordinanze e ai provvedimenti più eccentrici fatte da sindaci e assessori. Alcuni esempi: a Viareggio è vietato andare in giro su skateboard ed appoggiare i piedi sulle panchine; a Stirolo ( provincia di Ancona) è vietato occupare il posto lasciando un asciugamano; a Eboli non ci si può baciare in auto; a Bacoli ( provincia di Napoli) è vietato bere con la cannuccia. Su tutte le spiagge italiane poi, è vietato ricevere un massaggio. Il perché lo ha spiegato il sottosegretario alla salute Francesca  Martini:«l’ordinanza nasce con l’obiettivo di prevenire gli effetti pericolosi che possono essere originati dalla pratica sulla spiagge, da parte di soggetti ambulanti, di prestazioni presunte estetiche o terapeutiche». Le multe raggiungono i 250 euro.

TASSE
LA REPUBBLICA – Un dossier è dedicato alla nuova imposta unica sugli immobili “detta Service Tax” che fa già discutere. Ogni giorno si aggiunge un ingrediente a sorpresa. Il federalismo comunale (i sindaci potranno elevare la tassa attraverso una addizionale) parte con una torta di 30 miliardi e ci costerà 400 euro a testa. Le regioni più tartassate dall’imposta municipale sulla casa (che accorpa tutte le imposte legate agli immobili ma ne introduce di nuove) sarebbero Emilia e Liguria.

MICROCREDITO
IL SOLE 24 ORE – Il quotidiano economico apre pagina 11 con “Il microcredito è più etnico” a firma di Francesca Maffini. «Reni ha aperto un centro estetico, Tibebu, auto-trasportatore, ha acquistato un veicolo più grande, Akash ha inaugurato un piccolo negozio di alimentari, Comfort ha avviato un internet point. Sono bastate poche migliaia di euro (in media 10mila) perché questi progetti dalla carta passassero alla realtà» è l’apertura del pezzo che spiega come i mini crediti stiano avendo un grande successo. In taglio alto nella pagina sono schematizzati alcuni numeri molto interessanti. Secondo Ritmi il mercato potenziale è di 5 miliardi di euro, da quando esiste, in Italia, sono stati erogati 225 milioni a circa 20 mila progetti. Le start up finanziate ad immigrati rappresentano il 47% del totale e ammontano a 5.123.000 per un totale, nel 2009, di 564 microcrediti concessi.  


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