Cultura

Scola non benedice la politica anti burqa

Il Patriarca di Venezia lancia l'allarme sulle norme europee contro il velo integrale

di Martino Pillitteri

 

Il patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola, mette in guardia la politica europea anti burqa. Riferendosi alla attuali norme contro il velo integrale che alcuni governi europei stanno prendendo in esame, il cardinale prende una posizione chiara e lancia anche un allarme. «Così si rischia di radicalizzare il problema invece di risolverlo. La questione» ha detto Scola in un’intervista all’agenzia Reuters ripresa dal sito missionline.org «verrebbe affrontata in modo più equo all’interno del normale ambito sociale rispetto che ad un legge. Naturalmente bisogna separare religione e politica, chiesa e stato. Ma si deve riconoscere il fatto che le religioni hanno una dimensione pubblica».

Scola afferma anche di riconosce che “Islam moderato” è un termine vuoto.«In realtà» spiega Scola «vi sono solamente pochi individui o piccoli gruppi di intellettuali che interpretato la loro fede in un modo che è chiamato “islam moderato”. Ma questa non è l’espressione della fede della gente. Come osserva la Chiesa, si può operare un dialogo con l’islam del popolo. In questo senso la nostra forza è che noi conosciamo bene queste situazioni e vediamo che cosa possiamo fare per costruire una società democratica in cui i musulmani possano realmente integrarsi rispettando la loro scelta religiosa».

Oltre all’allarme, nell’intervista Scola non nasconde i propri  ripensamenti. «Fino a 10 anni pensavo che il punto cruciale per lo sviluppo dell’islam fosse il Medio oriente, in particolare il Libano. Questo ambito resta molto importante, naturalmente, ma ora ritengo che la sfida principale sarà giocata in Europa».

 E l’Europa cosa fa?

 Francia:

I deputati francesi hanno iniziato il 6 luglio a dibattere in Parlamento la proposta del governo di bandire dai luoghi pubblici il niqab, ovvero il velo islamico che copre interamente il volto. Il voto è  atteso per il 13 luglio. Il disegno di legge presentato dal governo di Nicolas Sarkozy propone di vietare a chiunque in Francia di indossare indumenti «disegnati per nascondere il volto». Chiunque violi la legge può essere punito con una multa di 150 euro o costretto a seguire un corso per imparare i valori della cittadinanza francese. Chiunque verrà giudicato responsabile di aver obbligato qualcun altro a coprire il proprio volto in ragione del proprio sesso dovrà  scontare una pena carceraria di un anno e pagare una multa di 15mila euro.

 Spagna:

Il mese scorso, il senato spagnolo ha approvato a sorpresa una mozione per chiedere al Governo di imporre il divieto di indossare il burqa in tutti i luoghi pubblici, anche in strada. Il testo ha ottenuto 131 voti favorevoli, tra cui quelli del Partito Popolare di Mariano Rajoy, dei nazionalisti catalani di Convergenza e Unione (CiU) e dell’Unione del Popolo Navarro. I voti contrari sono stati invece 129. L’approvazione della mozione arriva mentre in Catalogna e’ in corso un dibattito sull’opportunità  di vietare il velo integrale nei luoghi pubblici. Nella regione nord orientale della Spagna sono già  tre le municipalità, tra cui quella di Barcellona, che hanno imposto il divieto per le donne musulmane di indossare il burqa negli edifici pubblici. I socialisti di Zapatero avevano inizialmente stretto un accordo con il CiU e la Sinistra Repubblicana di Catalogna per votare no alla mozione, sostenendo che le leggi esistenti sono già sufficienti, ma i nazionalisti catalani hanno poi dato il loro sostegno al partito di Rajoy. La mozione richiede all’esecutivo di “utilizzare tutte le facoltà dell’ordinamento giuridico” per “regolamentare il divieto di utilizzare in pubblico il burqa e il niqab, per garantire l’eguaglianza, la libertà e la sicurezza”.

 

Belgio:

In maggio è  stata approvato alla Camera belga il divieto del velo integrale in luoghi pubblici. Ma prima che il Belgio diventi il primo paese europeo a vietare il velo, la legge dovrà passare al Senato. I Verdi hanno annunciato che cercheranno di fermare il passaggio della legge al Senato presentando un ricorso sulla sua costituzionalità al Conseil d’Etat. Un simile tentativo era fallito alla Camera dove tutti i partiti hanno votato in favore della misura, tranne gli esponenti di una formazione socialista della minoranza di lingua olandese- La legge prevede il divieto di portare il velo integrale nei luoghi pubblici, ovvero sia il burqa afghano che il niqab saudita, e una multa da 15 a 25 euro e la detenzione da uno a sette giorni per le donne che lo violeranno.


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