Welfare

Una tredicenne scrive ai detenuti

di Redazione

Ministro, te la insegno io la galera!
Valeria, una tredicenne di Padova che ha incontrato a scuola alcuni detenuti in permesso premio, ha capito del carcere più di tanti politici e liberato la sua mente da tanti luoghi comuni sui reati e sulle pene. La sua “lettera ai detenuti” ci racconta un carcere molto più vero di quello che ci propinano i media: «Vorrei ringraziarvi, perché siete venuti a parlarci della vostra storia, per averci spiegato e fatto capire cosa sono la giustizia e il carcere. Ho scoperto che sbagliare è umano. Ho scoperto che la maggior parte delle persone che sbagliano sono persone comuni, che poi se ne pentono, e che sbagliano per disperazione o incoscienza. Ho scoperto che esiste questo mondo parallelo, per noi così lontano e invece così vicino, pronto ad azzannare anche noi, in caso sbagliassimo. Ed è per questo che voglio dirvi GRAZIE, perché siete venuti qui a raccontare il peggio di voi stessi, a pentirvi con umiltà dei vostri sbagli, dandoci di conseguenza il buon esempio. Mi avete insegnato molto: grazie a voi ho riflettuto sul valore della libertà. La libertà è anche la possibilità di saper capire, e sapersi autocontrollare. La libertà è anche nelle cose più piccole».

Puliamo il mondo, ma anche le galere
Si parla di sovraffollamento, ma non si parla affatto delle condizioni igienico-sanitarie nelle quali si vive oggi nelle carceri. Eppure, il problema è ancora più grave delle “ristrettezze” disumane delle celle: i soldi per le carceri sono sempre meno, si riducono le ore dei detenuti lavoranti, quelli addetti alle pulizie in particolare, mancano prodotti per l’igiene e la gente detenuta è sempre più povera e sempre meno in grado di acquistare quello che servirebbe per mantenere pulite le galere. Proviamo allora a prendere esempio dal sindaco di Pordenone, che sulla base di una segnalazione del magistrato di sorveglianza, che parla di «inaccettabili condizioni ambientali in cui sono ristrette le persone detenute, aggravate da una promiscuità insostenibile», firma un’ordinanza con cui chiede di intervenire con urgenza per prendere misure conto il sovraffollamento del carcere di Pordenone. Cari sindaci, fate come lui. Occorre una vera campagna per “ripulire le galere” del nostro Paese.

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