Economia

Sri Lanka, piccoli edili crescono

Inaugurata la scuola di Italcementi

di Redazione

L’idea di un complesso scolastico professionale in Sri Lanka nasce nel 2005, pochi mesi dopo la tragedia dello tsunami. La Fondazione Italcementi Cav. Lav. Carlo Pesenti decise di promuovere una raccolta fondi a favore dei bambini dello Sri Lanka, uno dei Paesi maggiormente colpiti. «Fu in principio solo una reazione al disastro. Col tempo invece decidemmo di dare un aiuto che superasse la contingenza», racconta Giovanni Giavazzi, presidente della fondazione. La scelta venne orientata così verso un piano a medio termine, mirato a garantire un impegno attivo anche nelle fasi successive all’emergenza. Nacque «Aid for Sri Lanka: a future for children» grazie alle offerte delle diverse filiali, dei singoli dipendenti del gruppo e di alcuni privati, che nel giro di pochi mesi raggiunsero 1.542.654 euro.
Il progetto ha portato alla realizzazione del Vocational Training Centre con annessi laboratori, convitto e mensa, in grado di accogliere 300 ragazzi (200 in collegio e 100 da studenti esterni). Il centro sorge a Metyiagane nella regione occidentale dell’isola, lontano dalla costa. «Oggi già 100 giovani frequentano la nuova struttura che entrerà a pieno regime nel giro di due anni», aggiunge Giavazzi. La scelta di un’iniziativa educativa è stata anche suggerita dal fatto che il settore dell’istruzione in Sri Lanka è stato azzerato dal cataclisma: l’acqua ha distrutto 68 scuole in 11 distretti e parzialmente danneggiato altri 105 istituti.
«L’istituto che abbiamo inaugurato è un tecnico professionale ad indirizzo edile. Il nostro campo, insomma», ride Giavazzi. Una scelta dettata dalla volontà di formare risorse valide per il futuro del Paese e, soprattutto, per rendere possibile il passaggio di know-how, prerogativa principale di Italcementi. «Solo così si può contribuire alla nascita di quella classe intermedia di giovani che oggi non esiste», continua il presidente. «Per la gestione ci siamo affidati alla Congregazione dei Padri Salesiani, presente dal 1956 nel Paese», spiega Giavazzi. Una lunga esperienza che garantisce un altissimo livello formativo. «Li abbiamo scelti per la validità della loro proposta, ma anche perché deve essere evidente che non siamo lì per fare beneficenza ma con un progetto», ci tiene a chiarire il presidente. Al termine degli studi gi studenti otterranno un diploma equivalente a quello italiano di geometra o perito edile. Giavazzi sottolinea che non sa «se l’iniziativa potrà aiutare a risolvere i gravi contrasti sociali che il Paese vive ormai da anni». Quello che è certo, invece, è che, con l’inizio dell’attività didattica, la scuola potrà «diventare un luogo privilegiato di promozione umana e professionale», come ha scritto il rettore maggiore dei Salesiani, padre Pasqual Chavez nella missiva di ringraziamento al presidente della fondazione.


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