Famiglia

Servizio civile, a Lourdes è meglio

Radiografia dell'unico progetto valutato con più di 80 punti

di Daniele Biella

Il segreto? «Un mix di ragioni, prima fra tutte le convenzioni che abbiamo aperto con il mondo profit», rivela Roberta Cepale, progettista dell’Unitalsi. L’ente più premiato dall’Ufficio nazionale
Questa è la storia di un progetto da record. La prima ragione è che ha ottenuto più punti di tutti, 83, considerando entrambe (Italia ed estero) le graduatorie provvisorie relative ai progetti del 2010. La seconda? I 12 volontari prescelti saranno potenzialmente al servizio di 5 milioni di persone, tutti con la stessa meta: il più rinomato luogo di pellegrinaggio d’Europa. È infatti «A Lourdes per accogliere e condividere» dell’associazione Unitalsi (acronimo di Unione nazionale italiana trasporto amalati a Lourdes e santuari internazionali) l’unico progetto sopra gli 80 punti nelle classifiche pubblicate dell’Unsc, l’Ufficio nazionale servizio civile. «L’ottimo risultato ottenuto dal progetto dipende da un mix di fattori vincenti», spiega Roberta Cepale, progettista dell’ufficio Servizio civile dell’Unitalsi. Ente che quest’anno meglio di tutti gli altri sembra aver interpretato il nuovo regolamento. Oltre al progetto da 83 punti, ha piazzato due progetti a quota 76 e gli altri cinque fra 73 e 68 punti.
«Quest’anno abbiamo ampliato la rete degli enti collaboratori, stipulando convenzioni anche con il mondo del profit», spiega Cepale, «dalla società che fa le magliette per i nostri pellegrini alla radio ufficiale di Lourdes: abbiamo così ottenuto punti aggiuntivi, in base alle nuove linee guida per la progettazione (fornite dal Prontuario che l’Unsc ha redatto nell’ottobre 2009, ndr)». Indicazioni che hanno valso ulteriori punti grazie alla novità che «da quest’anno anche gli enti di seconda classe come il nostro possono effettuare la formazione dei giovani e il monitoraggio dei progetti in corso», continua la progettista.
«Poi hanno giovato anche altri due aspetti: il fatto che Lourdes non sia una zona a rischio e la possibilità che diamo ai volontari di stipulare un’assicurazione in aggiunta a quella dell’Unsc». Il progetto è attivo senza interruzioni dal 2003, ed è nato in concomitanza con l’accreditamento dell’associazione: «Di solito i volontari sono una decina, a parte l’anno scorso che sono stati 20. Il 60% del totale sono donne». Quali compiti hanno i giovani a Lourdes? «Si va dal prestare assistenza ai pellegrini, soprattutto anziani e disabili», risponde Cepale, «al fornire informazioni al servizio medico». Non solo. «I ragazzi saranno impiegati anche nella libreria e nella radio del “Salus infirmorum”, la struttura di 14 piani che ospita i pellegrini in viaggio con l’Unitalsi, capace di arrivare a 15mila presenze annue. Ragazze e ragazzi in servizio avranno punti di riferimento ben definiti: «I nostri ragazzi saranno coadiuvati da volontari esperti».


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