Non profit

Reporters sans frontières pubblica i dati sulle sue attività

Reporters sans frontières pubblica i dati sulla propria attività a tutela dei giornalisti in esilio o sotto censura

di Marco Dotti

Reporters sans frontières ha diffuso un relazione sulle sue attività a sostegno e tutela dei giornalisti in difficoltà e dei giornalisti che sono stati costretti a fuggire all’estero. Fornire assistenza finanziaria, incaricare avvocati e contattare funzionari di governo per richiedere i visti sono solo alcune delle attività di questo tipo di attività di RSF, in costante crescita. Allo Sportello di Assistenza creato a Parigi nel 2004, all’inizio di quest’anno se n’è aggiunto un altro a Berlino.

I numeri 2009 per queste attività parlano della gestione di circa 120 casi di giornalisti fuggiti dal loro paese e la concessione di 130.000 € in aiuti di emergenza finanziaria. Più di 50 casi sono già stati trattati dall’inizio di quest’anno. L’Iran è diventata una delle parti principali di queste attività negli ultimi 12 mesi, rappresentando almeno l’80 per cento del lavoro.

Contemporaneamete alla presentazione dei dati, RSF ha realizzato il primo “cyber-scudo”, una sorta di postazione protetta che, dalla sua sede parigina, consenta nel totale anonimato la gestione di blog e giornali on-line, da parte di giornalisti che operino su paesi “ostili” alla libertà di circolazione delle notizie sul web.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.