Gli ospedali e i reparti di psichiatria si svuotano, mentre il carcere si riempie di persone con disagi psichici. Questo il senso dell’allarme lanciato da associazioni e medici francesi, dopo un caso di suicidio avvenuto ai primi di marzo nel carcere di Liancourt, ma reso noto dalle autorità solo nei giorni scorsi.
L’allarme riguarda, in particolare, quella che viene definita senza mezzi termini come una “riforma strisciante del sistema delle responsabilità penali”. In accordo col clima politico, infatti, molti istituti di pena sembrano intenzionati a “frenare” la richiesta di ricoveri e perizie, allungando liste e tempi d’attesa. Sei mesi per una prima visita psicologica sembrano in effetti troppi per non destare più di un sospetto. Ne risulta in ogni caso una drastica riduzione delle attestazioni di “incapacità” o “infermità”, con conseguente aumento dei suicidi di persone particolarmente “vulnerabili”, fatto che sta già mobilitando le associazioni d’Oltralpe.
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