Non profit

Corno d’Africa, scelta la Boniver invece di Raffaelli

Sarà rappresentante speciale dell'Unione Europea

di Joshua Massarenti

Da Bruxelles – Era una voce di corridoio, ora è diventata una conferma. Non ufficiale, ma poco ci manca. L’attuale inviato speciale del governo Berlusconi per le emergenze umanitarie e deputato di Forza Italia, Margherita Boniver, è stato scelto dall’Italia per coprire l’incarico di Rappresentante speciale dell’Unione Europea per il Corno d’Africa. Lo ha detto poco fa a Vita.it Mario Raffaelli, ex inviato speciale del governo italiano in Somalia e contendente della Boniver per occupare il prestigioso incarico europeo. Di passaggio a Bruxelles per partecipare a una conferenza sulla crisi somala, l’attuale presidente di Amref ha rivelato che «la scelta risale a una ventina di giorni fa».

Secondo fonti raccolte da Vita.it, la decisione del governo Berlusconi di puntare sulla Boniver avrebbe destato molta sorpresa, ivi compreso nel corpo diplomatico italiano. Noto per essere stato il più autorevole e competente mediatore nella guerra in Somalia, rispettato dalle più alte figure politiche e diplomatiche africane e internazionali coinvolte nel conflitto somalo, Mario Raffaelli sembrava la persona più indicata per assumere le funzioni di Rappresentante speciale Ue per il Corno d’Africa. Una figura che ancora non esiste e il cui destino è legato al futuro Servizio di Relazioni Esterne dell’Unione Europea.

Il nuovo servizio diplomatico UE prevede di accrescere i poteri dei capi delle delegazioni europee presenti in centinaia di paesi a scapito degli ambasciatori che curano gli interessi nazionali. Molti a Bruxelles si interrogano sull’opportunità o meno di nominare Rappresentanti speciali UE incaricati di coordinare la diplomazia europea a livello regionale (vedi il Corno d’Africa) o tematico (lotta contro il terrorismo, sicurezza alimentare). Il rischio è che i capi delle delegazioni non vedano di buon occhio una figura diplomatica chiamata in qualche modo a coordinare la loro azione sul piano politico.

Oltretutto, nulla ci dice che, qualora la figura del Rappresentante speciale Ue nel Corno d’Africa fosse accettata, gli Stati membri accettino la Boniver. Tra i paesi europei che hanno considerevolmente aumentato il loro peso diplomatico nella Regione c’è sicuramente la Gran Bretagna (con la complicità degli Stati Uniti, mediatore insostituibile nel conflitto somalo). Per il governo italiano quindi, la partita è lungi dall’essere chiusa. Ma se la candidatura della Boniver dovesse andare in porto, l’Italia dovrà ringraziare Raffaelli che, tra mille difficoltà, è riuscito a mantenere quel poco di credibilità politica rimasta al nostro paese in un’area geografica su cui Roma non influisce quasi più. Chissà se all’ultimo minuto il governo Berlusoni non sappia rendere a Cesare quello che gli appartiene.


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