Non profit

Unipol assicura la csr entra nel piano di sviluppo

Parla il responsabile etico Walter Dondi

di Maurizio Regosa

«Il nuovo progetto di sostenibilità assume obiettivi e
linee guida di quello industriale, che a sua volta si declina con un approccio di sostenibilità» «Presentiamo il Bilancio di sostenibilità 2009, che è già una evoluzione di quello sociale, e il Piano di sostenibilità per il prossimo triennio. Un’operazione alla quale attribuiamo grande valore e sostanza»: così Walter Dondi, responsabile etico e Csr di Unipol Gruppo Finanziario.
Vita: Una scelta innovativa…
Walter Dondi: Che soprattutto ci consente di assumere impegni pluriennali e di promuovere la sostenibilità in tutti gli ambiti. Avviene dopo che nel 2008 e 2009 abbiamo varato un forte impianto valoriale attraverso la Carta dei Valori e il Codice etico, che costituiscono riferimenti fondamentali per il Piano di sostenibilità. Quest’ultimo del resto è stato realizzato in maniera integrata con il Piano industriale del gruppo. Il Piano di sostenibilità assume obiettivi e linee guida di quello industriale, che a sua volta si declina con un approccio di sostenibilità.
Vita: Quali le opportunità per i vostri stakeholder?
Dondi: Al centro del piano industriale e della sua declinazione sostenibile, c’è l’impegno nei confronti dei portatori interessi. Guardiamo alla capacità di rispondere alle nuove domande dei clienti. Stiamo già facendo offerte che vanno nella direzione di cogliere le diverse esigenze.
Vita: Per esempio?
Dondi: Proporremo una polizza a consumo che consentirà di pagare in relazione ai chilometri percorsi. La tariffa sarà conseguente e consentirà a chi non fa un grande uso dell’automobile di risparmiare. Lo faremo agganciandoci alla scatola nera che abbiamo messo a punto da tempo e che è in grado di monitorare l’andamento dei veicoli. Inoltre, lavoreremo per rendere più semplice, rapida ed economica la relazione fra cliente e compagnia. Ad esempio, daremo al cliente la possibilità di ricevere le comunicazioni – ad esempio l’avviso di scadenza della polizza – via web. Questo significa un considerevole risparmio di carta, di stampa, di spese postali. La cifra che verrà economizzata in questo modo sarà raddoppiata dalla compagnia e utilizzata per piantumare alberi nelle città a compensazione della CO2.
Vita: Dal punto di vista sociale?
Dondi: Svilupperemo una ampia attività relativa alla copertura dei rischi sociali e personali. Parliamo di previdenza, assistenza, salute: vogliamo offrire sempre più prodotti e servizi elaborati in una logica di integrazione con il welfare pubblico, che sta riducendo le proprie coperture. Lo facciamo già da tempo, ad esempio con Unisalute, ma sempre più intendiamo proporci come un soggetto che interviene sui reali bisogni delle persone non in chiave speculativa ma con un’ottica di sostenibilità nel lungo periodo.
Vita: Quali conseguenze per il gruppo?
Dondi: Fra gli obiettivi del Piano di sostenibilità e del Piano industriale, l’esigenza di garantire la redditività dell’impresa, ma in un rapporto equo con i diversi stakeholder. Vuol dire che vanno garantiti la sostenibilità e il rafforzamento patrimoniale, condizioni per la durata nel tempo dell’impresa, ma in una ottica di bilanciamento degli interessi. Impegnandoci a una gestione caratteristica e a una gestione finanziaria molto ponderate e non finalizzate al ritorno a breve.
Vita: Ci saranno ricadute territoriali?
Dondi: Puntiamo a rafforzare ed estendere moltissimo la relazione con il mondo del lavoro dipendente, con le Pmi, con la cooperazione. È il nostro mercato di riferimento. A loro vogliamo dedicare prodotti ad hoc, studiati secondo le specifiche esigenze. Va da sé che non basta stringere accordi a livello nazionale. Vanno poi portati nei posti di lavoro, nei territori. È d’altronde l’esperienza degli ultimi anni, nei quali abbiamo creato i Consigli regionali Unipol, ovvero organismi regionali cui partecipano i rappresentanti delle organizzazioni socie e del Gruppo, che insieme studiano risposte specifiche per le differenti comunità.
Vita: C’è poi la componente ambientale…
Dondi: Stiamo facendo un lavoro di contenimento dei consumi e di risparmio energetico. Entrambe le sedi che stiamo costruendo a Bologna saranno realizzate secondo i più avanzati standard ambientali e avranno la certificazione internazionale.
Vita: Quale sarà la prossima tappa?
Dondi: Il preventivo di sostenibilità. Abbiamo definito il Piano per il triennio. Ora definiremo un preventivo annuale in base al quale rendicontare poi l’attività. In secondo luogo. continueremo a impegnarci per il sostegno alla legalità. Abbiamo una partnership con Libera da molti anni: vogliamo svilupparla. Infine, l’attività della fondazione Unipolis (www.fondazioneunipolis.org) che promuove la cultura, la ricerca e il rapporto con l’università. In particolare abbiamo avviato il progetto «Culturability». L’obiettivo è allargare l’accesso alla cultura. Ad esempio a L’Aquila nascerà una piazza delle associazioni per una ventina di realtà che sono rimaste senza sede, noi sosterremo la realizzazione di una Bibliocasa e di un Bibliobus.


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