Non profit

Guerra alle zanzare? Una pianta per vincere

La "Catambra" di un vivaista bresciano

di Chiara Cantoni

Qualche anno fa ha dichiarato guerra alla zanzara e, ora, sono in tanti a credere nell’efficacia della sua Catambra contro il più molesto degli insetti. Giovanni Ambrogio, 72 anni, intraprendente vivaista di Leno (BS), ha il fiuto per le specie sconosciute. Nel Bresciano, dove lavora da quando era ragazzo, ha fama di “talent-plant-scout”: «Ho riempito l’Italia di kiwi quando nessuno li conosceva», dice con orgoglio.
Ma la pianta allontana-zanzare l’ha scoperta per caso, passeggiando sulle rive del Po, territorio di caccia prediletto della voracissima variante tigre. «Alcuni amici mi fecero notare che in corrispondenza di un certo tipo di vegetazione, le agguerrite ronzanti si dileguavano. Decisi allora di studiare il fenomeno, catalogando e analizzando tutte le specie presenti». Risultato? «Una di queste, la Catalpa, originaria del Nord America, conteneva la soluzione: il Catalpolo, sostanza naturale che esercita un’azione repellente». Non pago della scoperta, nel vivaio di Leno, Ambrogio ha selezionato tramite innesti successivi una variante ornamentale, identificata con analisi del dna “finger printing”, contenente Catalpolo in misura quattro volte superiore alla norma. E l’ha ribattezzata Catambra, con un gioco di parole che combina il suo nome a quello della pianta originaria.
Basta zampironi e altri rimedi più o meno tossici; una siepe in giardino, qualche vasetto davanti alla finestra, o le fioriere sul balcone sono i punti strategici dove sistemare la versione made in Italy della Catalpa (protetta da brevetto europeo) per dire addio a mosche e zanzare. «Non conta l’altezza, ma quanto è folta la chioma», spiega Ambrogio. «Il Catalpolo è una molecola volatile contenuta nelle foglie, che genera un effetto a cascata in grado di allontanare gli insetti per un raggio d’azione doppio all’ampiezza delle fronde». Qualche accorgimento perché la barriera sia davvero impenetrabile: «Se piantate in giardino, basta una pianta ogni tre metri, sul terrazzo ogni due, mentre per la casa sono disponibili esemplari da interno da sistemare in ogni stanza».
Ma a scegliere la Catambra come mezzo di bonifica naturale contro il flagello della tigre, ormai resistente agli organofosfati e ai carbammati degli insetticidi, sono anche moltissimi Comuni: da Castel Mella a Seriate nel Cremonese, da Offlaga a Capriano nel Bresciano, da Buccinasco a Pioltello in provincia di Milano. «Le piantano nei parchi pubblici e nei giardini delle scuole», conclude Ambrogio. «E sono più efficaci delle disinfestazioni chimiche». Provare per credere.

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