Economia

La tassa sulle banche è diventata una bazzecola

di Redazione

Sembrava la volta buona. Grandi titoli sui giornali: «Finalmente vogliono tassare le banche», «L’Europa si presenta al G20 con una proposta di doppia tassa: sulle banche e sulle transazioni finanziarie». Tutti i leader sono partiti per Toronto con le idee molto chiare e decisi a portare a casa risultati che avrebbero inciso e determinato la politica e la finanza fino al prossimo meeting di novembre a Seoul. Il risultato finale è stato a dir poco deprimente; tutti gli impegni e le dichiarazioni fatte sono totalmente spariti. Mi sembra di capire che, nonostante le buone intenzioni, alla fine le decisioni si prendono in altri ambiti. Così i leader danno l’impressione di essere incapaci di affrontare le questioni reali in un momento di gravissima crisi. Mr. Obama sarà anche stressato e sommerso da problemi mondiali ma in 16 mesi è andato 39 volte a giocare a golf rispetto alle 24 di Bush nell’intero suo mandato. Il summit è costato un miliardo di dollari solo per la sicurezza, che equivale ad un quinto di quanto stanziano quelli del G8 per i Paesi poveri. L’Italia è in arretrato di due anni nei pagamenti per 280 milioni di euro per il programma di aiuti Action Aid. Si stanzia, tanto poi non si paga.
Nulla cresce per sempre; è vero, tutto ha un limite. Così ora siamo in una recessione confermata anche dall’Ecri, principale indicatore americano di cicli economici che a fine giugno è sceso a -6,9, e dal crollo del 40% nell’ultimo mese del Baltic Dry Index, che misura i tassi di nolo delle navi per il trasporto delle merci. I costi di questa recessione purtroppo saranno enormi. La disoccupazione rimane elevata e non è passata una legge che estendeva le prestazioni assistenziali a 1,3 milioni di americani senza lavoro. Più di 250mila titolari di mutuo con Bank of America non hanno pagato nemmeno una rata nell’ultimo anno pur occupando la casa. La crisi è diventata la nuova norma.
Le banche sono riuscite ad ammorbidire la maggior parte dei nuovi regolamenti che Obama ha ottenuto prima di partire per Toronto, ma la tanto pubblicizzata tassa si è ridotta a 20 miliardi di dollari in dieci anni. Una bazzecola se consideriamo che le prime sei banche americane solo lo scorso anno hanno guadagnato 51 miliardi.

MA LA CRISI NON ERA FINITA?
Istat: nei primi quattro mesi, -2,9% occupazione nelle grandi imprese dell’industria.


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