Economia

Arriva l’acqua Easy

Primo passo di un percorso comune tra San Benedetto Spa e Ministero dell’Ambiente per eliminare l’impatto sul clima dell’acqua imbottigliata

di Lorenzo Alvaro

Si chiama “Easy” il primo risultato del percorso avviato nel 2009 con la sottoscrizione, da parte di Acqua Minerale San Benedetto Spa di Scorzè (Venezia) e del Ministero dell’Ambiente, di un accordo volontario per la promozione di progetti comuni finalizzati all’analisi e alla neutralizzazione dell’impatto sul clima dell’acqua imbottigliata.

Nel 2009, nell’ambito del Forum sulle Tecnologie a basso contenuto di carbonio di Trieste, la San Benedetto e il Ministero dell’Ambiente hanno siglato un accordo che ha come obiettivo primario garantire l’acqua minerale “carbon neutral”, contribuendo in modo significativo al raggiungimento da parte dell’Italia degli obiettivi del protocollo di Kyoto, con la riduzione del 6,5% delle emissioni di CO2 in atmosfera entro il 2012.

La presentazione del primo step di questo percorso, volto a ottimizzazione produttiva e al taglio delle emissioni, si è tenuta nella sala convegni dello stabilimento di Scorzè (Venezia). All’iniziativa è intervenuto il presidente di San Benedetto Spa, Enrico Zoppas, il Sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, e il Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Corrado Clini, e di Francesco Mandolini, Direttore Area Est di Bureau Veritas Italia, gruppo leader a livello mondiale nei servizi di controllo, verifica e certificazione per la qualità, ambiente, salute, sicurezza e responsabilità sociale. «L’attenzione che da anni l’Acqua minerale San Benedetto dedica al proprio ruolo sociale si è incrociata, grazie a questo accordo, con un progetto preciso di sostenibilità di cui oggi presentiamo il primo risultato», ha sottolineato il presidente di San Benedetto Spa, Enrico Zoppas, «e non un compito preso a caso, perchè da sempre per noi è centrale l’armonia con l’ambiente, il rispetto della coerenza con la purezza del prodotto, il rispetto dell’integrità del paesaggio dal quale sgorga, il fondamentale apporto che porta all’equilibrio della salute di tutti. Ciò che facciamo ogni giorno nel contesto della nostra azienda ha una sua coerenza precisa, che nasce dal radicamento con il nostro territorio e che, ci auguriamo, possa diventare un modello di riferimento su scala sempre più allargata».

Dall’avvio del piano l’azienda ha potuto operare in vista della classificazione dell’imbottigliato quale acqua minerale definita appunto “carbon neutral”, mentre il Ministero ha potuto identificare gli standard delle modalità di calcolo dell’impronta di carbonio (la cosiddetta “carbon footprint”) per la sua neutralizzazione.

«Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto dopo un anno di lavoro», ha puntualizzato il sottosegretario Menia, «dato che l’esperienza della San Benedetto costituisce un modello di riferimento che cercheremo di estendere nel sistema produttivo del Nord-Est attraverso accordi volontari tra le imprese e il Ministero».

Il progetto “Easy” rientra nel percorso di San Benedetto che punta ad individuare gli interventi mirati alla riduzione del contenuto di carbonio nella filiera dell’acqua minerale in bottiglia, iniziato dopo aver raccolto, verificato e comunicato i risultati del Calcolo della propria Carbon Footprint (impronta del carbonio).

«La collaborazione tra il Ministero e la San Benedetto, sulla base di un accordo volontario», ha spiegato il direttore generale Corrado Clini, «ha consentito di mettere a punto una metodologia di calcolo dell’impronta di carbonio e di individuazione delle misure tecnologiche ed organizzative in grado di associare la riduzione delle emissioni con un risultato economico positivo in termini di riduzione dei consumi energetici e dei costi per l’impresa. Questa metodologia potrà essere estesa a tutto il settore delle acque minerali».

 


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