Non profit

Spesa al domicilio del disabile, la privacy va sempre tutelata

Secondo il Garante, non può essere richiesta la copia del verbale di invalidità

di Associazione Istituto Cortivo

Sono ormai numerosi sul territorio nazionale i commercianti e soptattutto i supermercati che offrono alla propria clientela un servizio di consegna a domicilio, che è gratuito per le persone a mobilità ridotta (anziani, disabili, ecc.).
Ma come comportarsi per accertare che il richiedente del servizio abbia effettivamente titolo a non pagare nulla per il servizio?
Alcuni supermercati avevano infatti preteso di avere copia della certificazione medica, con possibile violazione della privacy dei dati sensibili dell’interessato.

Il Garante, investito della questione, ha chiarito che il commerciante che offre questo servizio può acquisire solo dati essenziali e non può pretendere di avere copia del certificato di invalidità (Newsletter Garante n. 339/24.6.2010).

Non solo. È sufficiente che la persona interessata (invalido, anziano, disabile) esibisca un qualsiasi documento che attesti il suo stato, ma solo al momento della prima richiesta del servizio e non ogni volta.

È perciò posto divieto di acquisire copia dei verbali di invalidità ovvero altra documentazione medico-sanitaria dei clienti, in cui sia indicata la patologia ovvero vi siano dati relativi alla disabilità o handicap.

Basta invece esibire un documento attestante lo stato di disabilità, quale la tessera per il trasporto pubblico gratuito, la tessera (non la certificazione o il verbale della commissione) d’invalidità, oppure la tessera di esenzione dal ticket sanitario. L’elencazione ora proposta è esemplificativa, in quanto deve trattarsi di documenti in cui non sia riportata esplicitamente la patologia o la disabilità. Tutt’al più potrà apparire un codice.

Occorre poi che il commerciante acquisisca obbligatoriamente il consenso scritto da parte del cliente disabile, come in altri casi in cui vi sia un trattamento di dati personali di tipo sensibile.

Nel caso esaminato dal Garante, è stato poi prescritto al commerciante (supermercato) di distruggere tutte le copie di documentazione medica eventualmente acquisita in violazione delle prescrizioni sopra riportate.

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Le suddette novità, derivanti dagli interventi del Garante a tutela della privacy delle categorie deboli, saranno inserite negli aggiornamenti al testo “Servizi pubblici speciali per ridurre l’handicap”, adottato nel corso per Amministratore di sostegno dell’Istituto Cortivo.


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