Economia
Nel 2009 per la Csr investito un miliardo di euro
Lo rileva il Quarto Rapporto Errepi Comunicazione
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Nel 2009, sette aziende su dieci con più di 100 dipendenti hanno investito in iniziative di responsabilità sociale. È uno dei dati più rilevanti contenuti nel quarto Rapporto di Errepi Comunicazione – Swg sull’impegno sociale delle aziende presentato a Roma in questi giorni. Si conferma così un trend positivo già registrato negli ultimi anni (secondo l’edizione 2007 del medesimo Rapporto le aziende impegnate rappresentavano il 65,3%). Complessivamente lo scorso anno sono state mobilitate risorse per circa un miliardo di euro (con una media aziendale che rispetto al 2001 è cresciuta del 46%, passando dai 110mila euro agli attuali 161mila). Nel frattempo si è ulteriormente diffusa l’adozione del codice etico (quasi un’azienda su due se ne è dotata) e del bilancio sociale, ritenuto da quasi il 42% uno strumento importante per rapportarsi con i propri stakeholders (nel rapporto precedente una scelta condivisa solo dal 35% delle aziende).
Dati che fanno piacere e in qualche misura sorprendono: l’orientamento Csr è cresciuto anche nel terribile 2009 e in modo particolare tra le imprese presenti nel Centro-Sud. Non solo: il 77% delle aziende intervistate si è già impegnato a rinnovare il proprio impegno nel corso del 2010.
Come si spiega? «Anche io sono rimasto favorevolmente colpito da quanto le aziende hanno dichiarato», premette Roberto Orsi, presidente di Errepi Comunicazione e promotore dell’Osservatorio Socialis (www.osservatoriosocialis.it), «questo probabilmente significa che la Csr è oggi vissuta come un fattore di crescita, che è una scelta intrapresa con grande forza e non è più vista, come capitava in passato, come un fiore all’occhiello». In effetti, il Rapporto sottolinea un’evoluzione interessante da questo punto di vista: mentre si consolida la percentuale di imprese che puntano sulla dimensione esterna (con iniziative a favore della comunità di riferimento o comunque di carattere sociale e umanitario), aumenta il numero di aziende che declina la Csr internamente. Circa un terzo delle imprese ha introdotto servizi o progetti per migliorare le condizioni lavorativi dei dipendenti (nel 2007 la percentuale era solo al 18); cresce anche l’attitudine a coinvolgere il personale (anche nella consapevolezza che non si tratta solamente di far crescere il loro orgoglio d’appartenenza, ma anche di rafforzare il rapporto con i dipendenti, far emergere idee nuove e ridurre i conflitti). «Il fiore è diventato una pianta che sta mettendo radici all’interno dell’organizzazione» conclude Orsi, «e la maggiore attenzione a un uso attento delle risorse», economiche umani e ambientali, «sta diventando una consapevolezza diffusa tra tutti i collaboratori di un’impresa».