Formazione

Zambia: il cibo è diventato un affare per pochi

La liberalizzazione ha messo in crisi i piccoli produttori, e il paese ora importa beni alimentari. I prezzi salgono. E uno stipendio non basta più per mangiare

di Redazione

Quasi l?80 per cento della popolazione dello Zambia vive in povertà. La maggior parte delle famiglie non ha abbastanza entrate per procurarsi da mangiare tutti i giorni. Eppure la riduzione della povertà occupa un posto marginale tra i temi che si affrontano in questo summit dell’Unione africana».
A parlare è Charity Musamba, una giovane donna che fa parte di uno dei gruppi più attivi della società civile zambiana. Lo stesso che in Zambia ha portato avanti la campagna Jubilee2000 per la cancellazione del debito. è un gruppo di ricerca e di azione civile, che fa riferimento al Centro di riflessione teologica dei gesuiti di Lusaka. Da dieci anni è diventato famoso, in Zambia e non solo, uno dei suoi progetti. Si tratta di una semplice tabella in cui viene calcolato mese per mese il costo della vita di una famiglia di sei persone solo per quanto riguarda il cibo. Una tabella sconvolgente, che mette sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto di chi sceglie come amministrare le risorse del Paese un dato di fatto: la maggior parte della popolazione non ha nemmeno i soldi per mangiare una volta al giorno.
Nell?ultimo rapporto si legge che la spesa minima per il cibo che una famiglia zambiana di sei persone dovrebbe affrontare è di 329.400 kwacha (circa 200mila lire) al mese. E che lo stipendio medio, per esempio di un?insegnante o di un?infermiera, è di 150mila kwacha (circa 90mila lire), nemmeno la metà di ciò che servirebbe per le spese (solo alimentari) di una famiglia.
«Le famiglie sopravvivono a stento con pasti di livello nutrizionale molto basso, soprattutto a base di farina di granoturco», dice Charity. «Il costo della vita in questi anni è aumentato. In Zambia oggi ci sono più beni di consumo disponibili, ma persino quelli alimentari sono diventati il privilegio di un?èlite».
In Zambia i beni alimentari vengono venduti da Shoprite, una catena di supermercati sudafricana. La liberalizzazione selvaggia dell?economia, voluta dal governo, ha penalizzato in ambito agricolo i piccoli produttori, che sono rimasti senza nessuna protezione, in balìa delle compagnie private di commercianti all?ingrosso alle quali sono spesso costretti a vendere sottocosto i propri prodotti. Lo Zambia vive così un assurdo paradosso: importa prodotti agricoli e alimentari dai Paesi vicini, mentre i propri restano invenduti perché non riescono a reggere la concorrenza.
«Ogni mese mettiamo sotto gli occhi di chi ci governa la povertà della popolazione», dice Charity Musamba. «Come società civile abbiamo deciso di vigilare sulle scelte politiche ed economiche. E di chiedere conto di come vengono spese le risorse del Paese».

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