Cultura

Chesterton, la moda del pensiero eretico

di Redazione

Nel 1905 Gilbert Keith Chesterton raccoglieva in un volume intitolato Heretics gli articoli pubblicati per il Daily News, giornale di impronta liberale. Chesterton, con la scrittura tagliente che lo caratterizza, attacca il vezzo dominante tra gli intellettuali del suo tempo di opporsi a ogni ortodossia. Un vezzo che trova riscontri ancora oggi, dopo oltre un secolo. Eretici esce in traduzione italiana per Lindau (19 euro).

Coloro a cui dobbiamo la nostra libertà non erano sicuramente di questo avviso. Quando i vecchi liberali tolsero il bavaglio a tutte le eresie, la loro idea era che ciò avrebbe permesso di fare nuove scoperte religiose e filosofiche, poiché erano convinti che la verità cosmica fosse così importante che tutti avrebbero dovuto fornire la propria testimonianza indipendente. L’idea moderna è che la verità cosmica è così irrilevante che le parole non hanno alcuna importanza. I primi liberarono la ricerca come si sguinzaglia un nobile segugio; la seconda libera la ricerca come si rigetta in mare un pesce non commestibile. Non vi è mai stato un così scarso interesse per la natura dell’uomo come oggi, quando, per la prima volta, chiunque può discuterne. Le antiche restrizioni consentivano solo agli ortodossi di dibattere di religione. La libertà moderna impedisce a chiunque di discuterne. Il buongusto, ultima e più vile superstizione umana, è riuscito a zittirci laddove tutto il resto ha fallito. (…) Vi sono tuttavia delle persone, me compreso, che pensano che la cosa più pratica e importante di un uomo sia ancora la sua visione dell’universo.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.