Sostenibilità

E nell’Antartico scatta l’allarme balene

di Redazione

Più di 200mila balenottere azzurre antartiche vivevano nell’Oceano meridionale, ma nel XX secolo la caccia ha decimato questa popolazione e le più recenti stime parlano di circa 2.300 animali. È assolutamente necessario mantenere il bando alla caccia alle balene nell’emisfero meridionale, nei mari intorno alla Penisola Antartica. Lo chiede il WWF in occasione della Commissione Baleniera Internazionale (che si è tenuta ad Agadir, Marocco, dal 21 al 25 giugno) con la diffusione del nuovo rapporto «Save the Whale, Save the Southern Ocean». 725mila balenottere sono state uccise in precedenti operazioni di caccia commerciale per specie ora elencate come minacciate di estinzione, eppure l’Iwc si propone di aprire una caccia commerciale alla balenottera comune nell’Oceano antartico. Il rapporto WWF rivela come molte popolazioni di grandi balene dipendono unicamente dai mari dell’emisfero meridionale per la loro alimentazione.
I lavori della Commissione baleniera sono da tempo bloccati dalla contrapposizione tra quanti si battono per la tutela e quanti per interessi commerciali: in primis i giapponesi con la loro potente attività di lobby e commercio dei voti.
«Sono decenni che il Giappone parla di caccia a scopi scientifici», sottolinea Massimiliano Rocco, responsabile specie WWF, «ma non è questa la vera scienza, questa attività nasconde solo scopi commerciali. In questi termini è inaccettabile trovare un compromesso. Ogni anno nel mondo la caccia industriale mette a rischio non solo le grandi balene, ma anche i piccoli cetacei».(L.B.)


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA