Welfare

L’incubo povertà

Indagine Eurobarometro rivela l'impatto della crisi sugli europei: uno su sei in grandi difficoltà economiche

di Joshua Massarenti

Da Bruxelles – Le ripercussioni sociali della crisi economica si fanno più che mai sentire tra i cittadini Ue. Lo rivela una nuova indagine Eurobarometro presentata oggi dalla Commissione europea quando siamo giunto a metà strada dell’Anno europeo contro la povertà.

Sulla base dei dati raccolti nel maggio scorso, si scopre che un europeo su sei dichiara di incontrare difficoltà a pagare le fatture domestiche, mentre il 75% degli europei sono convinti che la povertà sia aumentata nel loro paese durante l’anno 2009. Questo sentimento colpisce l’85% dei greci, seguiti dai francesi (83%), dai bulgari (82%), dai rumeni (77%) e dagli italiani (75%).

L’indagine coincide con l’adozione della Strategia 2020 da parte del Consiglio europeo il 17 giugno scorso e attraverso la quale i leader Ue si sono impegnati a sottrarre 20 milioni di poveri dalla povertà e dall’esclusione sociale nel prossimo decennio.

Secondo il commissario per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Inclusione, Laszlo Andor, “i risultati dell’indagine confermano che la povertà è una sfida maggiore nell’Unione europea e che la crisi economica e finanziaria attuale sta peggiorando la situazione”.

Del resto, il 18% delle persone interrogate dichiarano di “non essere molto sicuri” o “non sicuri per niente” di riuscire a preservare il loro posto di lavoro nel corso dei prossimi dodici mesi. Circa il 50% ritiene poco probabile, se non del tutto improbabile la possibilità di trovare un nuovo lavoro nel giro di sei mesi in caso di licenziamento. Se il presente non è rassicurante, le prospettive sul futuro fanno emergere l’angoscia della pensione. Sui 25.600 cittadini europei coinvolti nell’indagine, il 73% prevede una diminuzione delle pensioni e il 37% esprime inquietudine rispetto a questa possibilità.


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