Cultura

Nozze vietate per una donna islamica

Il caso a Laives, in provincia di Bolzano, dove vivono i due promessi sposi

di Redazione

Cresce l’attenzione per il caso della 26enne marocchina cui il Consolato del paese di provenienza ha negato il nulla osta a sposare il 30enne di Laives, in provincia di Bolzano, dove entrambi risiedono e vivono. L’avv. Nicola Degaudenz di Trento, che ha assunto la difesa dei due aspiranti sposi chiarisce i termini della vicenda: «Lo Stato marocchino considera impedimento al matrimonio della donna il fatto che l’aspirante sposo non sia musulmano. Ma non motiva il diniego del nulla osta – per lo meno – non lo motiva per scritto; e questo costituisce una ulteriore difficoltà. Mancando il nulla osta espressamente previsto e richiesto dall’art. 116 del Codice civile, il Comune di Laives non poteva fare altro che negare la celebrazione del rito». L’assenza di motivazione, infatti, potrebbe teoricamente far ritenere che il rifiuto al rilascio del nulla osta dipenda da una qualsiasi altra ragione, come ad esempio un precedente vincolo matrimoniale tuttora in essere. L’avv. Degaudenz, che precisa di non poter rivelare i nomi dei due nubendi, in quanto non autorizzato, intende fondare il suo ricorso su “motivi di ordine pubblico, motivati dalla violazione del diritto di uguaglianza”. È la motivazione che gli ha consentito di vincere analogo giudizio per un matrimonio negato tra un 30enne cittadino di Cles, nel Trentino, e una coetanea tunisina, residente nello stesso comune. Non sarebbe percorribile, invece, la via dell’aggiramento dell’ostacolo attraverso la richiesta e la concessione della cittadinanza italiana all’aspirante sposa; secondo l’avv. Degaudenz, «richiederebbe troppo tempo; se tutto andasse bene, almeno 18 mesi». Il sindaco di Laives Liliana Di Fede, insediata da pochi giorni, ribadisce: «Si tratta di una richiesta di matrimonio assoltamente normale, tra due esseri entrambi maggiorenni, cui è di ostacolo solo il rifiuto al rilascio del nulla osta. Siamo in contatto tanto con i due giovani, quanto con il loro legale. Attendiamo gli sviluppi. Di più non possiamo fare. È triste registrare che una unione debba essere impedita da ragioni del genere».

 

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