Non profit

10 idee per l’Italia

Presentato a Palazzo Chigi il concorso promosso dall’associazione ItaliaCamp tra studenti universitari e neolaureati

di Redazione

Raccogliere tra gli studenti universitari idee e progetti per lo sviluppo e l’innovazione dell’Italia. È l’obiettivo del concorso “La tua idea per il Paese“, promosso dall’associazione “ItaliaCamp” composta da giovani laureati, ricercatori, imprenditori e liberi professionisti. L’iniziativa, che si basa sulla metodologia del BarCamp e che si svilupperà a Roma, Milano, Lecce e Bruxelles, è stata presentata questa mattina a palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e presidente onorario di ‘”ItaliaCamp”, Gianni Letta; dall’amministratore delegato e direttore generale della Luiss, Pier Luigi Celli, presidente dell’associazione; da Fabrizio Sammarco, il giovane ideatore del progetto; e da alcuni membri del Comitato strategico, vale a dire il Garante dell’Antitrust, Antonio Catricalà; il vicepresidente della Conferenza dei rettori delle università italiane, Giovanni Puglisi. Dello stesso Comitato fanno parte anche l’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo; l’amministratore delegato di Poste italiane,Massimo Sarmi; l’amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini; e il giornalista Pietro Calabrese.

«Le dieci idee migliori per il Paese saranno premiate. Io penso che il premio migliore per l’Italia», ha sottolineato Letta, «sarebbe che quelle idee fossero talmente originali e valide da rappresentare i dieci punti di un programma di governo. Se così fosse le presenterò al Consiglio dei Ministri per realizzarle come un programma di governo». «È una delle iniziative», ha spiegato invece Celli, che vuole dare la possibilità a chi ha una visione positiva di quello che deve succedere nel Paese di mettersi insieme e realizzare un obiettivo nobile. Nasce da un grande amore che abbiamo per questo Paese. Pensiamo di avviare un processo che durerà circa un anno, un modo per creare una passione e formare classe dirigente per il Paese e per dare possibilità di sostituire noi che siamo pronti per andare in pensione». Non solo un progetto che raccoglie idee, ma un metodo nuovo di coinvolgimento della società civile», dal quale, ha aggiunto Puglisi, «arriva in segnale di unità in un momento in cui il Paese è strattonato da meccanismi non propriamente unitari e non caratterizzati dalla valorizzazione delle diversità culturali».

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