Non profit
Gli Usa pagano i signori della guerra
Un rapporto del Congresso americano svela il racket delle compagnie private a cui è affidata la protezione dei convogli con i rifornimenti
di Redazione
I soldi dei contribuenti americani finiscono nelle tasche di signori della guerra afghana che gestiscono il “racket” della protezione ai convogli di camion che portano rifornimenti ai soldati della Nato. È quanto denuncia un rapporto di 79 pagine del Congresso americano, che ha esaminato gli accordi per la sicurezza compresi nei 2,16 miliardi di dollari che vengono pagati dagli americani per le spese di trasporto dei rifornimenti. La maggior parte delle otto compagnie private cui è stato affidato il trasporto dei rifornimenti per i militari americani è di proprietà afghana. Ma in realtà queste compagnie appaltano il trasporto e la sicurezza a signori della guerra, dotati di proprie milizie, i quali si fanno pagare fra i 1500 e i 15mila dollari per il passaggio di ogni camion nel loro territorio. Il più potente di questi signori della guerra, il comandante Ruhullah, controlla il passaggio lungo la strada che conduce da Kabul a Kandahar sotto gli auspici della Watan Risk Management, di proprietà di due cugini del presidente afghano Ahmid Karzai.
Secondo il rapporto, il dipartimento della Difesa è consapevole che parte del denaro pagato ai contractor per il trasporto finisce nelle tasche di signori della guerra o anche d’insorti, ma in pratica ignora la questione. I responsabili della logistica sul terreno pensano prima di tutto a far arrivare i rifornimenti senza curarsi di come sia fornita la sicurezza. Più del 70% del materiale e il cibo per le forze americane inAfghanistan giunge via terra dal Pakistan e l’Asia centrale e viene smistato alle 200 postazioni nel paese a partire dalla base di Bagram vicino Kabul e da un’altra base a Kandahar. Ciò significa un traffico di centinaia di camion attraverso strade accidentate in zone controllate da insorti e signori della guerra. Il rapporto non cita prove di pagamenti diretti ai talebani, ma secondo un responsabile dei trasporti ogni settimana nelle tasche degli insorti finiscono fra 1,6 e 2 milioni di dollari.
Il rapporto sottolinea che la gestione dell’assegnazione dei subappalti per la sicurezza dei contratti è spesso controllata da potenti locali, come il fratellastro del presidente Karzai, Ahmed WaliKarzai, capo del consiglio provinciale di Kandahar. Il comandante Ruhollah, che controlla il passaggio sulla strada da Kabul a Kandahar, viene descritto come «il prototipo di una nuova classe di signori della guerra» che non aspira a uno status tribale. Ruhollah controlla «un piccolo esercito di 600 guardie» e quando ha incontrato gli investigatori del Congresso americano a Dubai «ha prontamente ammesso di corrompere governatori, capi della polizia e generali dell’esercito» e si è lamentato per l’alto costo delle munizioni. Malgrado il “ruolo critico” di Ruhollah, nessuno al Pentagono o nell’intelligence americana lo ha mai incontrato, a parte gli uomini delle forze speciali che lo hanno arrestato e rilasciato due volte. Secondo un altro responsabile dei trasporti, il legame fra i fornitori di sicurezza come Ruhollah e i talebani è “simbiotico”, dato che i primi pagano i secondi per far passare i convogli. «Molte sparatorie – si legge – sono in realtà negoziati sulla somma da pagare».
Il rapporto americano è frutto di un’indagine durata sei mesi sotto la guida di John Tierney, deputato democratico del Massachusetts. Il testo, che oggi servirà da introduzione ad un’audizione di militari alla Camera dei rappresentanti, chiede che il Pentagono stabilisca «una linea diretta di autorità e controllo sulle compagnie private di sicurezza». E sottolinea che l’attuale situazione non solo viola le leggi sull’impiego di contractor, ma in pratica finisce per “minare” l’obiettivo americano di stroncare la corruzione in Afghanistan.
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