Welfare

Arriva la sveglia anticrisi

Un dispositivo all’avanguardia che impiantato nel torace e collegato al cervello avvisa, con luci e suoni, l’insorgere delle crisi epilettiche

di Redazione

Jason Dent, 26 anni, australiano, è il primo malato di epilessia al mondo in grado di prevedere che una crisi è in arrivo, grazie a una specie di “sveglia” che gli segnala quando l’attacco è imminente. Il dispositivo, impiantato nella cassa toracica e collegato al cervello, comunica la presenza di onde cerebrali sospette a una sorta di “cercapersone” senza fili. Una luce rossa avverte il paziente quanto il rischio di crisi è alto, un segnale bianco indica un pericolo moderato e una luce blu una probabilità bassa. Lo strumento può anche vibrare, o produrre un suono di allerta, quando il livello di rischio cambia.

Il nuovo dispositivo è stato impiantato al St. Vincent’s Hospital, all’interno di una sperimentazione della durata di due anni che coinvolge in tutto 10 malati di epilessia australiani. Secondo gli specialisti, lo speciale strumento potrebbe essere disponibile in tutto il mondo entro 4 anni.

Dent soffre di epilessia da quando aveva 4 anni. «Nella mia vita», racconta il giovane, «ci sono stati periodi in cui restavo anche due o tre mesi senza crisi, e altri in cui invece potevo avere anche due o tre attacchi a settimana. Di recente stavo per essere investito da una macchina per strada», a causa di una crisi arrivata all’improvviso. Poter prevedere un attacco, quindi, può rappresentare un’opportunità salvavita.

 

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