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Così cambia per la Commissione Igiene e Sanità

Via l'innalzamento dell'invaliditià e i tagli alla Lilt

di Sara De Carli

La Commissione Igiene e Sanità del Senato ha concluso ieri l’esame della Manovra (disegno di legge n. 2228), dando parere favorevole con alcune osservazioni. Tra le prinicpali richieste di modifiche, l’innalzamento della percentuale di invalidità necessaria per avere l’assegno, che «genera perplessità nella Commissione e il dubbio che possa crearsi danno a disabili impossibilitati a trovare sostegni integrativi oltre il beneficio economico di legge» e il comma sul sostegno scolastico agli alunni con disabilità.

La manovra è anche all’esame della Commissione Bilancio e della Commissione Finanze (leggi qui).

Ecco comunque tutte le osservazioni nel testo integrale.

– si reputa opportuno accertare le risorse vincolate di cui all’articolo 20 della legge n. 67 del 1988, e rivalutare gli investimenti di adeguamento strutturale e tecnologico del  Servizio sanitario nazionale in deroga al definanziamento delle autorizzazioni di spesa non impegnate nell’ultimo triennio, previsto all’articolo 1 del presente decreto;  

– l’articolo 7, comma 24, prevede il dimezzamento degli stanziamenti di contributi dello Stato a enti, istituti o fondazioni; si invita pertanto il Governo a salvaguardare  gli enti impegnati nell’assistenza e nella prevenzione socio-sanitaria, in particolare la Lega Italiana per la lotta contro i tumori (LILT) e l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB);

– gli interventi previsti all’articolo 9, comma 17, in relazione al blocco delle procedure contrattuali e negoziali del personale dipendente e convenzionato del Servizio sanitario nazionale per il triennio 2010-2012, sono soggetti a determinare un cospicuo risparmio dello Stato quantificato in 418 milioni di euro per il 2011 e di 1.132 milioni annui a decorrere dal 2012; si suggerisce al Governo, se si ritiene ineludibile il blocco dell’applicazione contrattuale appena raggiunta, di destinare tali somme comunque al finanziamento del Servizio sanitario nazionale cui concorre lo Stato mantenendo costante il rapporto PIL/spesa sanitaria;

– suscita preoccupazione che i tagli di risorse per il personale e le norme limitative del blocco del turn over siano suscettibili di impattare sull’assetto organizzativo del Servizio sanitario nazionale provocando carenze strutturali importanti e si reputa opportuno garantire la prosecuzione delle attività dei servizi di assistenza sanitaria qualificata. In particolare, si rileva la necessità per il personale oncologico, per quello delle terapie intensive e delle nuove tecnologie di conservare l’organico nell’ambito del turn over

– si evidenzia la necessità di verificare l’impatto della manovra sull’intera filiera distributiva  con particolare riguardo alle farmacie, che sono la spina dorsale del sistema di assistenza farmaceutica territoriale, specialmente alla luce dei benefici derivanti dall’applicazione del decreto legislativo n. 153 del 2009 e, quanto al meccanismo di revisione delle quote di spettanza, occorre prevedere un ombrello di protezione per le piccole farmacie;

– occorre garantire l’omogeneità su tutto il territorio nazionale nella dispensazione dei farmaci PHT;

– relativamente alle misure riguardanti il contenimento della spesa farmaceutica, si evidenzia la necessità di una revisione delle procedure di gara,  trasferendo i possibili benefici economici a sostegno del settore di ricerca e sviluppo in ambito chimico e farmaceutico. Si suggerisce pertanto all’articolo 11, comma 9, di legare la riduzione dei prezzi dei farmaci generici ai volumi di vendita piuttosto che ai prezzi al fine di ottenere, con una maggiore penetrazione del farmaco, consistenti risparmi per il Servizio sanitario nazionale;

– riguardo alla misura prevista all’articolo 14, comma 32, si suggerisce la possibilità di un diritto di prelazione al farmacista interno nel caso di liquidazione della società di gestione delle farmacie comunali interessate;

– l’elevazione della percentuale di invalidità dal 74 all’85 per cento prevista dall’articolo 10, comma 1, genera perplessità nella Commissione e il dubbio che possa crearsi danno a disabili impossibilitati a trovare sostegni integrativi oltre il beneficio economico di legge (osservazione già presente nella proposta del relatore Saccomanno, del Pdl, ndr);

– sarebbe auspicabile che il comma 5 dell’articolo 10 rappresenti solo la riaffermazione dell’attuazione delle procedure di certificazione di alunno in situazione di handicap già in vigore (osservazione aggiunta rispetto alla proposta del relatore, ndr).


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