Sostenibilità

G8: la Task Force chiede misure urgenti per l’ambiente

La rete non-governativa internazionale ECA-Watch, applaude

di Redazione

Gli esperti della Task Force concordano sulla riforma ambientale urgente delle istituzioni finanziarie internazionali e delle agenzie di credito all?esportazione La rete non-governativa internazionale ECA-Watch ha salutato con favore la presentazione a Roma del rapporto finale della Task Force del G8 sulle energie rinnovabili e la richiesta degli esperti di una riforma ambientale delle istituzioni finanziarie internazionali e delle agenzie di credito all?esportazione. In questo modo si potranno aumentare i finanziamenti per le energie rinnovabili nei paesi in via di sviluppo. ECA-Watch allo stesso tempo critica duramente la posizione di Stati Uniti e Canada che si rifiutano di approvare il pacchetto di raccomandazioni della Task Force al prossimo vertice di Genova. In particolare, gli Stati Uniti si oppongono all?adozione dell?obiettivo di almeno un miliardo di persone da servire con energie rinnovabili entro il 2010, mentre il Canada è contrario allo smantellamento dei sussidi del credito all?esportazione a favore dell?energia nucleare, identificati come una delle principali barriere allo sviluppo delle energie rinnovabili su scala globale. Il rapporto della Task Force sprona i paesi del G8 a dotare le proprie agenzie di credito all?esportazione di linee guida ambientali comuni e vincolanti che includano criteri per la valutazione degli impatti ambientali e standard minimi di efficienza energetica ed intensità di emissioni di carbonio per i progetti sostenuti. Inoltre si richiede una metodologia comune e trasparente per la valutazione degli impatti ambientali locale e globali prodotti da queste agenzie. “Le agenzie di credito all?esportazione potrebbero essere uno strumento finanziario importante per fornire energia pulita in maniera più che sufficiente ai due miliardi di persone al mondo che non hanno alcun accesso a fonti di energia?, ha detto Antonio Tricarico della Campagna italiana Occhio alla SACE. ?Questo rapporto identifica chiare linee guida per raggiungere tale obiettivo ambizioso riducendo progressivamente gli investimenti delle agenzie all?export a favore dei combustibili fossili e del nucleare. Perciò il rapporto deve essere sostenuto con forza dai leader del G8 a Genova.” Studi recenti hanno mostrato che le agenzie di credito all?esportazione sono a livello globale gli enti pubblici che finanziano maggiormente progetti di sviluppo ed utilizzo dei combustibili fossili che causano il riscaldamento del pianeta. Le agenzie del G8 da sole hanno elargito 115 miliardi di dollari in progetti a combustibili fossili nei paesi in via di sviluppo dal 1994 al 1999. Inoltre, dei 25 reattori nucleari attualmente in costruzione al mondo, ben 14 sono finanziati e garantiti dalle agenzie dei paesi del G8 con più di 12 miliardi di dollari in crediti e garanzie. ?Lo spostamento massiccio degli investimenti a favore delle energie rinnovabili?, ha affermato Daphne Wysham dell?Institute for Policy Studies di Washington, ?deve essere immediatamente accompagnato dalla definizione di chiari obiettivi e tempi per l?attuazione delle raccomandazioni della Task Force da parte di tutte le istituzioni finanziarie internazionali ed in particolare delle agenzie di credito all?esportazione al fine di utilizzare il denaro pubblico per sostenere soltanto il trasferimento nei paesi in via di sviluppo di tecnologie pulite e sostenibili. Le agenzie di Stati Uniti e Canada hanno fatto solo piccoli passi per mitigare gli impatti ambientali dei loro progetti energetici inquinanti, mentre i paesi dell?Unione Europea rimangono i più riluttanti a dare regole ambientali e di trasparenza al proprio export.? Le agenzie di credito all?esportazione americane, ad esempio, hanno concesso 28 miliardi di dollari per progetti a combustibili fossili dal 1992 ad oggi, progetti che saranno responsabili del rilascio di 29,3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nell?atmosfera terrestre, pari a tutte le emissioni globali nel 1996. Le agenzie giapponesi e tedesche superano addirittura gli investimenti americani e l?agenzia all?export italiana, la SACE, sostiene numerosi progetti energetici soprattutto nel bacino del mediterraneo e in Medio Oriente. Il sostegno di queste agenzie per le rinnovabili rimane trascurabile, mentre i sussidi a favore dei combustibili fossili e del nucleare continuano indisturbati. “Il Presidente Bush si rifiuta di ratificare il Protocollo di Kyoto poiché questo non vincola anche i paesi in via di sviluppo a ridurre le proprie emissioni. Peccato che allo stesso tempo la U.S. Export-Import Bank sia l?investitore numero uno al mondo in progetti a combustibili fossili,” ha detto Jon Sohn degli Amici della Terra americani. ?Rigettando le conclusioni del rapporto della Task Force, il Presidente Bush vanifica ogni sforzo americano per l?adozione di linee guida ambientali comuni per le agenzie di credito all?esportazione del G8?. La scorsa settimana il Dipartimento di Stato americano si è rifiutato di firmare la raccomandazione OCSE sugli approcci comuni all?ambiente delle agenzie di credito all?esportazione poiché troppo debole, a detta americana, per creare un?armonizzazione ambientale tra le varie agenzie e conformare a standard ambientali di alto livello le operazioni sostenute dalle agenzie all?export europee e giapponesi nei paesi in via di sviluppo.


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