Welfare

Cosenza: uno sportello esemplare per le famiglie dei detenuti

di Redazione

Anche i detenuti in 41bis hanno famiglia
Parlare di 41bis, il regime di carcere duro riservato a boss e affiliati alle organizzazioni criminali, è sempre impopolare. Ma forse ogni tanto bisognerebbe ricordarsi che quel regime travolge e distrugge anche le famiglie dei detenuti a cui viene applicato. Proviamo a farlo attraverso le parole di Antonio, che il 41bis l’ha vissuto sulla sua pelle: «Al 41bis si rimane degli anni senza fare nulla, nell’ozio più totale. Si può effettuare un solo colloquio mensile, e al 41bis i colloqui si fanno con la divisione di un vetro blindato. In questo modo non si riesce ad avere alcun contatto fisico con i propri familiari, che sono lì, a pochi centimetri di distanza. Vorresti accarezzarli, abbracciarli, sfiorare almeno una mano, ma ti è impedito, e questo è molto doloroso, soprattutto per i bambini, che del contatto fisico hanno forse più bisogno di noi adulti».

Salviamo almeno le famiglie
Il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ha diffuso una circolare che invita i direttori ad ampliare il più possibile i colloqui e le telefonate per i detenuti: un gesto di buon senso, un segnale importante in un momento così drammatico. Perché, come scrive un detenuto, Milan: «Se si tiene presente quanto importanti siano per un detenuto i contatti con i propri familiari e quanto danno può causare l’allontanamento da loro (soprattutto per quelli che entrano in carcere per la prima volta, spesso molto giovani) si può capire che l’aumentare il tempo a disposizione per poter stare con loro è fondamentale e la famiglia è tutto».

Cosenza: uno sportello per le famiglie
Apre a Cosenza uno sportello per i famigliari dei detenuti, promosso dall’associazione LiberaMente. L’interessante è che le caratteristiche dello sportello rispondono davvero a tante esigenze delle famiglie dei detenuti, spesso ignorate dalle istituzioni: tenere i figli dei detenuti lontani da situazioni pericolose indirizzandoli a doposcuola che in qualche modo li aiutino a non abbandonare gli studi, ridurre il disagio economico cercando di trovare per le compagne dei detenuti opportunità lavorative, offrire un supporto psicologico e giuridico.

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