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G8: Parte stamattina il Public Forum

Ai Giardini Gilberto Giovi al via le iniziative del contro vertice

di Redazione

Al posto di Palazzo Ducale tre tendoni in un parco. La sede del Public Forum, il vertice alternativo organizzato da chi contesterà gli otto «Grandi» riuniti a Genova inizia oggi nei giardini intitolati a «Gilberto Govi», dalle parti di Corso Marconi. Qui, per sette giorni, si terranno decine di dibattiti, con più di 60 ore di interventi e discussioni e quasi cento relatori fra accademici, sindacalisti, rappresentanti di organizzazioni non governative e liberi pensatori provenienti da tutto il mondo. Un calendario fittissimo di appuntamenti – divisi in sessioni tematiche, plenarie e incontri autogestiti – nel corso dei quali saranno presentati i risultati delle campagne internazionali condotte fino a ieri e stabiliti gli obiettivi futuri. Un?agenda densa, con poche pause, fissate in concomitanza delle grandi manifestazioni di piazza che disturberanno il G8. I TEMI – Anche gli «sherpa» del Genoa Social Forum erano al lavoro da mesi per preparare il loro vertice sulla globalizzazione. E ieri hanno presentato il programma «quasi definitivo» del summit (su Internet lo si può trovare nel sito del Gsf: www.genoa-g8.org ). Per ribadire che «Questo mondo non è in vendita» – questo lo slogan scelto dagli organizzatori del Public forum – a Genova parleranno vari esponenti del cosiddetto popolo antiglobalizzazione. I temi sono tanti: dalla povertà ai diritti dei minori, dal lavoro alla costruzione della democrazia globale. E poi la pace, il debito ecologico che il Nord del mondo ha maturato nei confronti del Sud del pianeta, le alternative alla globalizzazione economica e il controllo della finanza, per citarne solo alcuni. I RELATORI – A Genova ci sarà Susan George, la «pasionaria» nata negli Stati Uniti ma da tempo cittadina francese, che da 20 anni con il suo Osservatorio sulla mondializzazione si batte per l?introduzione della Tobin tax sulle transazioni finanziarie. Interverrà José Bové, pacifista, agricoltore e leader delle campagne di boicottaggio contro la catena McDonald?s. Ma non sono solo attivisti gli invitati del «contro-vertice». Nel capoluogo ligure ci sarà il sociologo filippino Walden Bello, direttore di «Focus on global south» che da Bangkok studia «gli strumenti della globalizzazione liberista», Fondo monetario internazionale, Banca mondiale, Organizzazione mondiale del commercio. E prenderanno la parola professori come Riccardo Petrella, dell?Università di Lovanio, che anima il comitato internazionale per un contratto mondiale sull?acqua, e Predrag Matvejevic, accademico a Zagabria prima e a Parigi Sorbona poi, che interverrà sul tema della pace. Solo apparentemente disordinato, il calendario del Forum mette vicini Marina Dos Santos, rappresentante dei Sem Terra (senza terra ndr ) brasiliani, Giuseppe Bronzini, di Magistratura democratica, Hebe de Bonafini, delle Madri di Plaza de Mayo, Gianfranco Bologna del Wwf, e Samir Amin, del Forum mondiale delle alternative. Per la loro accoglienza il Gsf ha rivolto un appello alla Provincia e al Comune di Genova. IL CALENDARIO – Si comincia stamattina alle 9.30 con la sessione tematica dedicata alla lotta alla povertà e alle diseguaglianze. Si prosegue nel pomeriggio con Susan George e Walden Bello impegnati insieme a Don Oreste Benzi e altri invitati alla «plenaria» dal titolo: «Questo mondo non è in vendita». Vittorio Agnoletto, portavoce del Gsf, quasi non ci crede: «Finalmente si riesce a parlare anche di queste cose». Perché lui si sgolava a ripetere che il coordinamento anti-G8 non era nato solo per dar vita a cortei e assedi alla «zona rossa», ma fino a ieri i contenuti erano stati messi in un angolo dalle liti sulle stazioni e sulla sicurezza. E di globalizzazione dei diritti, piuttosto che di salute e finanza etica, non si era discusso granché. E invece: «Apriamo la nostra settimana di contestazione con un assedio di idee», spiegava ieri Fabio Lucchesi, della Rete di Lilliput. Mercoledì don Luigi Ciotti introdurrà la sessione su «Diritti umani e civili». Il direttore di Le Monde Diplomatique Bernard Cassen farà parte del «G-occhio», l?osservatorio sulle politiche del G8 che domenica 22 tirerà le conclusioni di una settimana di iniziative. Nel mezzo ci sarà spazio per affrontare il tema delle alternative del popolo di Seattle alla globalizzazione economica, mercoledì 18, con interventi di Miguel Rossetto, vice governatore di Rio Grande do Sul (Brasile) e Gianni Rognoni, presidente del Tribunale per i diritti dei popoli. Il giorno dopo, al mattino, José Bové e il presidente di Legambiente Ermete Realacci si riuniranno insieme con gli altri «giurati» del Tribunale sui grandi crimini di questo ordine mondiale. Al pomeriggio Alessandro Dal Lago, professore dell?ateneo genovese, parteciperà al dibattito sulla «cittadinanza globale». Di fianco a un indiano Lakota.


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