Non profit

Gli amici di Gigi. scoprirsi cooperatori a vent’anni

Un'iniziativa di cinque ragazzi riminesi

di Redazione

Il fondatore è del 1986. Gli altri sono educatori o agronomi. Accolgono in una cascina ragazzi disabili. Per sostenerli nello studio e nell’inserimento lavorativo. «Ora vogliamo l’autonomia economica» Di cooperative fondate da ventenni non se ne vedono tutti i giorni. A San Mauro Pascoli, a due passi da Rimini, Valerio Tomaselli, classe 1986, ha messo in piedi la cooperativa sociale Amici di Gigi, che accoglie e sostiene ragazzi disabili nello studio e nell’inserimento al lavoro. «Gigi era un mio caro amico affetto da una patologia psichiatrica grave, scomparso tragicamente anni fa», racconta Valerio. «Era figlio del benefattore che ci ha aiutato a fondare quest’opera».
Sono cinque i ragazzi esperti di educazione e agronomia che mandano avanti la cooperativa: dal più giovane, Matteo, di 21 anni, al più “anziano”, Hubert, di 27. Amici di Gigi nasce nel 2009 e oggi si regge sulle “fragili” gambe delle donazioni dei privati e delle rette dei disabili certificati, pagate dall’Asl. L’obiettivo per il futuro, però, è un altro: «Vogliamo cominciare un’attività imprenditoriale basata sull’allevamento e la lavorazione della terra», spiega Diego, 25 anni, laureato in Giurisprudenza, che segue l’aspetto amministrativo. «Con le rette non ci paghiamo neanche gli stipendi e ci rendiamo conto che non si può andare avanti con le donazioni. È per questo che stiamo cercando bandi statali, contributi dalle banche e collaborazioni con le imprese del settore». Gli Amici di Gigi hanno da poco mosso i primi passi in questa direzione, con l’obiettivo di «arrivare a vendere il prodotto coltivato, per vivere con un’autonomia economica».
In uno spazio di 45mila mq, cinque ettari di terreno fanno da contorno a una cascina su due piani in aperta campagna. Il motivo per cui Valerio, appena laureato, ha deciso di fondare la cooperativa è tanto semplice quanto inusuale per un ragazzo della sua età: «Quando facevo la scuola secondaria, la mia morosa mi ha chiesto di darle una mano con la sorellina affetta da sindrome di Down. Lì ho incontrato il mondo dei disabili, e sono rimasto così folgorato che, invece di fare il grafico, mi sono iscritto al corso di laurea triennale per educatore alla facoltà di Medicina di Imola». Una volta terminati gli studi, Valerio trasforma quella passione in iniziativa personale. Nasce così, nel 2009, Amici di Gigi. Con pochissimi mezzi ma idee chiare: «Il nostro obiettivo è affermare un significato per l’uomo attraverso quello che gli è più familiare: l’impegno con la realtà e il lavoro», spiega Valerio.
Tre i programmi portati avanti dai cinque giovanissimi membri della cooperativa: un centro di aggregazione e aiuto allo studio, un centro socio-occupazionale ed educativo e un gruppo appartamento. Progetti diversi, sostenuti da un’unica chiave di volta: valorizzare la dignità e irripetibilità di ogni singolo ragazzo accolto. Così Andrea (il nome è fittizio), 13 anni, con ritardi mentali, è riuscito a imparare le tabelline: «Tutti gli avevano sempre detto che era ritardato e lui era convinto di essere uno zero», racconta Valerio. «Dopo un anno speso a fargli capire che invece aveva un valore immenso, le ha imparate in un pomeriggio». L’ambientazione “agricola” facilita questo percorso: coltivando pomodori, peperoni e melanzane, i ragazzi non imparano solamente un lavoro, ma «curano se stessi». Dal 2009, Valerio e i suoi amici hanno già accolto più di 40 disabili e la passione con cui affrontano il presente, fa venir voglia di diventare tutti “amici di Gigi”.

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