«Nessun dorma», cantava suo marito, Luciano Pavarotti. Nicoletta Mantovani lo ha preso alla lettera: la neonata associazione Ccsvi nella sclerosi multipla, di cui – in qualità di malata – è presidente onorario, in due mesi ha messo insieme 20mila fan su Facebook, una diffida spedita ad Acesm, l’associazione degli Amici del Centro Sclerosi multipla del San Raffaele, rea di pubblicare «sommarie e superficiali informazioni sulla Ccsvi e sull’intervento di angioplastica» e una agguerritissma lettera aperta (firmata appunto dalla Mantovani) al professor Gianluigi Mancardi, presidente del comitato scientifico di Aism, accusato di aver «penalizzato i malati» e di essere «entrato in modo giudicativo» nell’«inviolabile spazio tra singolo medico e singolo paziente» per aver sconsigliato l’angioplastica anche per i malati di sclerosi multipla che non rispondono ai farmaci.
Mancardi ha risposto pubblicamente sul sito di Aism: «Non c’è nessun atteggiamento di chiusura preconcetta nei confronti del professor Zamboni, ma solo la precisa indicazione che anche in questo caso si devono seguire le regole della sperimentazione scientifica», ha detto. Un intervento di angioplastica «non sembra indicato al momento». Aism e Fism, ha ricordato inoltre, «in accordo con Zamboni stesso stanno organizzando uno studio italiano molto ampio, più di 1.500 pazienti» per verificare l’effettiva prevalenza della Ccsvi nei malati di Sm. I centri partecipanti saranno resi noti a luglio. (S. D. C.)
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.