Economia

Priorità a sociale e progetti innovativi

Queste le linee guida dei Bilanci 2009

di Lorenzo Alvaro

Bilancio di Esercizio e Bilancio Sociale 2009, quest’anno approvati contestualmente dagli organi di governo della Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo, diventano i due strumenti cardine con i quali l’ente sceglie di rendicontare ai propri stakeholder come gestisce le sue due “anime”: il patrimonio e le erogazioni. Non solo risultati economico-finanziari contenuti nel tradizionale Bilancio di Esercizio, ma anche informazioni e dati che illustrano come viene attuata la missione e contenuti nel Bilancio Sociale, giunto alla sua settima edizione e redatto secondo le nuove linee guida dell’Agenzia per le Onlus pubblicate lo scorso febbraio.
Nella presentazione è stato evidenziato come il 2009 abbia chiuso un triennio importante, non solo per gli importi erogati (200 milioni di euro (+42,9% rispetto al triennio precedente), ma anche per i progetti sviluppati, in cui emerge l’aumento dell’autonoma progettualità della Fondazione, un ascolto più attento delle necessità del territorio, un perfezionamento delle modalità erogative, un rafforzamento delle attività di informazione con i diversi interlocutori e un potenziamento della struttura organizzativa.
393 gli interventi deliberati per un importo complessivo di circa 72 milioni di euro suddivisi in: 10,6 milioni per il Sociale, 15 milioni per Arte e Cultura, 16 milioni per Ricerca scientifica e tecnologica, 11,9 milioni per la  sanità, 12,5 milioni per l’istruzione, 2,3 milioni per gli altri settori (protezione e qualità ambientale, attività sportiva, sicurezza alimentare e agricoltura di qualità, protezione civile) e infine 3,2 milioni per il “Fondo per il Volontariato della Regione Veneto e il Progetto Sud”.
Presentati anche gli indirizzi futuri, che prevedono uno stanziamento per il triennio 2010-2012 di 150 milioni di euro, con un obiettivo annuo di 50 milioni. Analisi dei bisogni, dialogo con l’amministrazione pubblica e il terzo settore, studio delle azioni sviluppate da altri soggetti pubblici e privati, costituiscono la base di partenza per delineare le strategie di intervento dell’ente, che si sta trasformando gradualmente in un soggetto propulsore di iniziative e catalizzatore di soggetti, competenze e risorse.
Un ruolo che, come evidenziato anche nell’intervento del professor Gian Paolo Barbetta, docente di economia del welfare all’Università Cattolica di Milano e studioso delle fondazioni di origine bancaria, nel tempo dovrebbe portare a sperimentare soluzioni nuove per rispondere ad esigenze che non hanno ancora trovato valide risposte. Nella suddivisione delle risorse, priorità viene data al Sociale con 33 milioni di euro, in particolare all’assistenza agli anziani, ai servizi per l’infanzia, al disagio giovanile (alcolismo, disturbi del comportamento alimentare, ecc), al Fondo Straordinario di Solidarietà per le famiglie che hanno perso il lavoro a causa dell’attuale congiuntura economica, e all’Housing Sociale.
All’Istruzione  andranno 31 milioni per attività extracurriculari, modalità e percorsi didattici innovativi, educazione alla scienza e alla tecnologia, al rispetto per l’ambiente, alla cittadinanza attiva e responsabile. Proseguirà il programma di iniziative per le scuole “AttivaMente” e “Scuola InnovAzione”, il sostegno alle attività didattiche del Polo Universitario a Rovigo e alla Scuola Galileiana di Studi Superiori a Padova. Verranno infine avviati nuovi progetti volti a promuovere l’integrazione degli alunni stranieri e degli alunnni disabili.
La Salute, che comprende anche l’Ambiente,  avrà a disposizione 29 milioni, per progetti di prevenzione, ricerca e cura di malattie che costituiscono le principali cause di morte sul territorio, in particolare quelle riferite al sistema cardio-circolatorio. Continuerà la cooperazione con le ULSS locali per l’acquisto di macchinari e l’offerta di servizi innovativi e il sostegno al Progetto Screening, un progetto triennale promosso dalla Regione Veneto in collaborazione con le ULSS delle province di Padova e Rovigo, e volto alla prevenzione del tumore al collo dell’utero, del tumore al seno e del tumore colonrettale.  
Alla Ricerca Scientifica invece andranno 28 milioni per promuovere la qualità della ricerca scientifica, favorire il processo di trasferimento dei suoi risultati a servizi e imprese, e incentivare l’internazionalizzazione con lo scambio di giovani ricercatori e l’attrazione di docenti provenienti anche da realtà estere. Verrà ulteriormente consolidata l’azione per sostenere la formazione e la ricerca di eccellenza.
Saranno 24 i milioni destinati ad Arte e Cultura, soprattutto per sviluppare  la promozione di progetti propri dell’ente come eventi culturali e mostre, tra questi il ciclo di conferenze “Segnavie” con ospiti in grado di dare orientamenti sugli scenari in continua evoluzione, il programma di concerti di musica classica, le mostre a Palazzo Roverella a Rovigo e anche a Palazzo del Monte di Pietà a Padova, sede della Fondazione. Infine verrà aperto un bando per progetti di restauro di beni artistici non religiosi.
Agli altri settori infine (Attività sportiva, Sicurezza alimentare e agricoltura di qualità e Protezione civile) saranno destinati 5 milioni di euro per diffondere soprattutto la pratica dello sport nei giovani, sia proseguendo nella costruzione di impianti sportivi in aree delle due province con carenze strutturali, sia avviando progetti nelle scuole insieme a Coni e agli Uffici Scolastici Provinciali.
«Il nostro ente ha intrapreso la strada dell’innovazione sociale», ha affermato il presidente Antonio Finotti al termine della presentazione «un ruolo tanto difficile quanto necessario per lo sviluppo socio-economico del territorio. Difficile perché non ha garanzie di successo, in quanto i progetti innovativi contengono di per sé margini di rischio più alti; necessario perché è solo con la promozione di iniziative innovative che si può generare un impatto positivo rilevante».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA