Welfare

Sì del CdM al nuovo Piano di integrazione

È l'altra gamba del permesso a punti. Fin nel titolo integrazione e sicurezza

di Sara De Carli

Il Consiglio dei Ministri ieri ha dato il proprio sì definitivo al Piano di integrazione nella sicurezza: identità e incontro, promosso dal Ministro Sacconi che individua le principali linee di azione e gli strumenti da adottare al fine di promuovere un efficace percorso di integrazione delle persone immigrate, in grado di coniugare accoglienza e sicurezza. Il Piano è “l’altra gamba” dell’Accordo nazionale d’integrazione degli immigrati, approvato nelle settimane scorse, meglio noto per il “permesso di soggiorno a punti”.


Ecco i pilastri del nuovo Piano di integrazione, scaricabile in allegato:

• Educazione e apprendimento – La scuola come primario luogo di intervento, con tetti di alunni stranieri nelle classi per favorire l’integrazione attraverso la formazione linguistica e la conoscenza della Costituzione tramite l’educazione civica.
 
Lavoro – Con particolare attenzione ad una programmazione dei flussi misurata con le effettive capacità di assorbimento della forza lavoro. Un percorso, questo, che deve iniziare già nei paesi di origine.
 
Alloggio e governo del territorio – Un tema cruciale per la creazione di un patto sociale nel rispetto delle regole di convivenza civile, al fine di evitare il binomio immigrazione-criminalità, spesso dovuto alla nascita di enclavi monoetniche.
 
Accesso ai servizi essenziali – Favorire il rapporto con la burocrazia e con l’accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali è essenziale. Un percorso che può essere facilitato, fra l’altro, da un’opportuna formazione specifica di operatori e mediatori.
 
Minori e seconde generazioni – Priorità all’integrazione dei minori stranieri presenti sul territorio e loro tutela piena ed incondizionata.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA