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La Camera approva la legge sulla dislessia

Ok in sede legislativa alla legge. Stanziati 1 milione di euro per la formazione degli insegnanti

di Sara De Carli

La commissione cultura della Camera ha approvato, il 9 giugno 2010, in sede legislativa, la nuova legge sui disturbi specifici d’apprendimento C2459, sulla base del nuovo testo unificato uscito dalla sede referente il 3 giugno scorso (e che era andato a modificare quello approvato a ottobre). Proprio per questa ragione l’esame è stato rapidissimo e la legge è stata approvata in una sola seduta, senza la presentazione di alcun emendamento. Della legge tuttavia si discute da anni.

Il nuovo testo base sfuma la possibilità per le scuole di effettuare interventi mirati ad individuare i casi sospetti di DSA degli alunni (dislessia, discalculia, disgrafia), che aveva destato le preoccupazioni di un “screening di massa” e di una eccessiva etichettatura dei ragazzi. La diagnosi di DSA è effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente; le scuole possono attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, che tuttavia non costituiscono diagnosi di DSA.

Ampio spazio è riservato alla formazione degli insegnanti, per «acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate». Il nuovo articolo 4, però, prevede la costituzione di in un fondo apposito per la formazione degli insegnanti, di 1 milione di euro per il 2010 e altrettanti per il 2011.

Infine, modifiche anche nella parte relativa ai diritti dei familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell’istruzione con DSA, che hanno diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili. Si precisa, all’articolo 6, che non devono comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Il testo ora torna al Senato. Antonio PALMIERI (PdL) ha auspicato che il Senato non modifichi il testo e che si possa quindi pervenire all’approvazione della legge prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

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