Famiglia

Cosenza: bimba serba mendicante per amore

Franco Corbelli, del movimento Diritti civili, in una lettera denuncia il caso e chiede scusa a Marianna che, a 8 anni, mendica per comprare le medicine per la madre gravemente ammalata.

di Redazione

L’ex leader del Movimento ”Diritti Civili”, Franco Corbelli, ha avviato una campagna in favore di una bambina serba, ”figlia di due poverissimi profughi, Mariana, 8 anni, che, da alcuni anni, assiste, in una ‘tenda – vergogna’, alla porte di Cosenza, la mamma molto ammalata e va a chiedere l’elemosina per comprare le medicine e, quindi, poterla curare”. Corbelli accusa ”il Governo, la Regione Calabria, il Comune di Cosenza e la stampa calabrese di ignorare il dramma della piccola serba”. Corbelli scrive una lettera alla bambina per chiedere scusa. ”Cara piccola Mariana – scrive Corbelli – per te e la tua mamma, ammalata, non c’e’ rispetto e pieta’ nel nostro Paese e nella citta’ di Cosenza! Tutti dicono, in Italia, di voler aiutare i poveri come te: il Presidente del Consiglio, Berlusconi; il Presidente della Regione Calabria, Chiaravalloti; il sindaco di Cosenza, Mancini; la Chiesa, i mezzi d’informazione. Purtroppo non e’ vero! Dicono solo bugie, mentono e fanno, i politici, solo propaganda politica! Nessuno, infatti, per te ha mosso un solo dito, ha speso una sola parola, ha scritto un rigo! Nessun politico, amministratore comunale, regionale, nazionale, nessun quotidiano calabrese (tranne la Provincia Cosentina), nessun tg della Rai, nessuna tv privata. Nessuno ha mostrato la tenda-vergogna nella quale vivi, assistendo, ogni giorno, la tua mamma ammalata e andando, insieme al tuo papa’, a chiedere l’elemosina per comprare le medicine, per poterla curare e farla sopravvivere!”. ”Eppure, cara piccola Mariana – scrive Corbelli – avevi chiesto cosi’ poco: anche solo una baracca, dove vivere e le medicine per la mamma ammalata. Hai trovato, invece, il vile, ignobile silenzio e la crudele indifferenza delle istituzioni e di tutti. Ti chiedo scusa e perdono per come il nostro Paese ti ha accolto e ti sta, disumanamente, trattando! Continuero’ io, come ho fatto e faro’ per Marko e Branko, i due fratellini serbi, poveri e sfortunati come te, a non dimenticarti, a gridare a ricordare a tutti questa vergogna e crudelta’!”.


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