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Poretti, rispettare la sentenza della Corte europea
Mozione al Governo sull'eterologa
di Redazione
Il 1 aprile la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo ha bocciato la legge austriaca per discriminazione sul divieto di fecondazione eterologa, l’Italia con dieci ricorsi punta ad ottenere una pronuncia della Corte Costituzionale, sullo stesso tema. «La legge 40 è incostituzionale nella parte in cui vieta in maniera assoluta le tecniche eterologhe, la donazione dei gameti, in quanto viola gli articoli 2 e 3 della costituzione: i diritti inviolabili dell’individuo e l’uguaglianza di tutti i cittadini», dice la senatrice Donatella Poretti.
«Per questo ho presentato una mozione parlamentare per ricordare al Governo di rispettare gli impegni presi ad Interlaken lo scorso febbraio, cioe’ di “tener conto degli sviluppi della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, segnatamente allo scopo di considerare le conseguenze che si impongono a seguito di una sentenza che accerti una violazione convenzionale da parte di un diverso Stato parte, allorché il loro ordinamento giuridico sollevi il medesimo problema di principio”».
La mozione è firmata da nove senatori (Donatella Poretti, Emma Bonino, Marco Perduca, Franca Chiaromonte, Marilena Adamo, Silvana Amati, Colomba Mongiello, Magda Negri, Roberto Di Giovan Paolo) e si chiede come: “a fronte del prevedibile afflusso di questioni di legittimità costituzionale dopo la citata sentenza della Corte di Strasburgo, a non dar corso ad alcun intervento della Presidenza del consiglio a difesa dell’articolo 4 comma 3 della legge n. 40 del 2004 dinanzi alla Corte costituzionale, onorando l’impegno assunto a Strasburgo dallo Stato italiano il 10 e 24 marzo 2010 in ordine al piano d’azione di Interlaken”.
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