Non profit

Da Londra una pioggia di preservativi sull’Uganda

di Paolo Manzo

In Africa il rendimento agricolo?
?crolla del 50%. Lo sottolinea il rapporto annuale dell’Uneca, la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa, secondo il quale alla base del crollo ci sono le alterazioni climatiche che negli ultimi tre anni hanno avuto gravi conseguenze proprio sul settore agricolo del Continente. Bad News

Il governo britannico darà all’Uganda?
?45 milioni di preservativi per coprire la domanda di contraccettivi, in crescita costante nel Paese africano negli ultimi anni, da quando cioè è iniziata una battente campagna di prevenzione anti Aids portata avanti dalle ong internazionali e locali. Il denaro sarà erogato attraverso il ministero dello Sviluppo internazionale di Londra. Secondo quanto dichiarato dal ministro britannico Andrew Mitchell, i preservativi serviranno per prevenire le gravidanze indesiderate, migliorare la pianificazione familiare e combattere la piaga delle pandemie sessualmente trasmissibili. Good News

Ufficialmente è stato lanciato?
?il 27 maggio scorso ad Oslo, il partenariato mondiale per la protezione foreste tropicali che raggruppa nove Paesi donatori (Norvegia, USA, Francia, Germania, UK, Australia, Giappone, Svezia e Danimarca), l’Unione europea più una quarantina di Paesi “forestali”, ovvero che ospitano sul loro territorio foreste importanti. Lo scopo del partenariato è quello di creare un nuovo meccanismo finanziario destinato a remunerare i Paesi che proteggono le loro foreste tropicali, dove si concentra oltre il 50% della biodiversità terrestre. Una missione fondamentale dato che ogni anno spariscono inghiottiti dal cemento 13 milioni di ettari, l’equivalente della superficie della Grecia. Il fondo del partenariato è dotato di 4 miliardi di euro.
Indovina indovinello: qual è il Paese donatore europeo assente tra quelli “sviluppati”? Suggerimento: ha la forma di uno stivale…

La cooperazione belga…
…e i patronati belgi e senegalesi hanno firmato un progetto per consentire ai futuri imprenditori del Senegal di effettuare un periodo di stage nel Paese europeo. Un’esperienza da imitare anche in altre nazioni.

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