Volontariato

Valle d’Aosta: avanti i giovani

di Redazione

Ha spento 10 candeline l’anno scorso e in questi anni, diventato Coordinamento solidarietà Valle d’Aosta, è arrivato a comprendere oltre il 70% delle organizzazioni di volontariato iscritte all’albo regionale. Ha ringiovanito gli organi sociali, a partire dal coordinatore Fabio Molino, 37 anni, e dal presidente Andrea Borney, 43, (nella foto). Quest’ultimo ci accompagna a conoscere i tratti unici del coordinamento e ci annuncia i progetti del 2010-2011. «C’è stato il graduale passaggio da un sistema quantitativo ad uno qualitativo dei servizi costruiti sulle specifiche esigenze delle organizzazioni di volontariato. Dal 2006 ci siamo aperti alle associazioni di promozione sociale – che comunque rimangono una minoranza – a seguito di una convenzione stipulata con l’assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali che sostiene l’intervento».
Se c’è stato, qual è stato l’ostacolo più difficile da superare?
Si tratta della crisi economica che stiamo affrontando ancora. Ci aiuta una gestione fortemente sobria. Abbiamo portato all’interno della struttura molti servizi, grazie ad un importante investimento sul personale che ha seguito corsi di progettazione e di promozione delle reti.Problemi anche con le risorse finanziarie…
Ci siamo spesi per ottenere l’accreditamento al Fondo sociale europeo per la formazione permanente degli adulti, e abbiamo già attuato alcuni progetti, riuscendo così a sostenere le associazioni abbattendo anche, attraverso queste nuove azioni, dei costi di struttura. Abbiamo lavorato con la Regione, e siamo riusciti ad ottenere una misura specifica del Fondo sociale europeo riguardante la formazione dei volontari, rivolta alle diverse associazioni di volontariato, per 140mila euro.È diventato presidente perché?
Ero il più giovane. L’idea era quella di ringiovanire organi e struttura e così è successo. Forse è stata riconosciuta la mia attività nel mondo del volontariato, e in particolare della disabilità e dello sport come mezzo per l’integrazione che seguo con l’Aspert, l’associazione che ho contribuito a fondare nel 2003, e con Mens@corpore, cooperativa sociale per il sostegno di famiglie a rischio.


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