Welfare

Pronto il primo carcere sostenibile

Ha otto celle destinate alle persone con disabilità, un asilo nido e diversi spazi per attività di reinserimento e ricreative

di Lorenzo Alvaro

«Un nuovo istituto di pena, moderno e all’avanguardia, il primo in Italia costruito con criteri di sostenibilità ambientale e progettato per avviare un’azione vera di recupero dei detenuti». Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, descrive così il nuovo carcere a Spini di Gardolo, la cui inaugurazione è prevista per il mese di luglio. La nuova struttura sostituirà il carcere attiguo al Palazzo di Giustizia, in pieno centro città. La nuova casa circondariale, «da considerarsi come una vera cittadella autonoma» precisa Dellai: potrà ospitare 244 detenuti, di cui 204 uomini e 20 donne; avrà un asilo nido per i bambini fino ai tre anni e 20 posti per persone in stato di semilibertà. Nel carcere ci sono, inoltre, otto celle per detenuti disabili, ambulatori in ognuno degli otto bracci, un’infermeria, una cucina, un teatro-cinema, una cappella e uno spazio disponibile per gli altri culti, aule didattiche e laboratori, una palestra e un campo da calcetto.

Accanto al carcere è stato realizzato un intero complesso di edifici per la polizia penitenziaria, con la caserma, la cucina, la mensa, sale ricreative e spazi per le attività sportive. Gli alloggi destinati agli agenti penitenziari sono 66, distribuiti in 5 palazzine. Entro l’autunno del 2010, inoltre, inizieranno i lavori per la realizzazione di un parco pubblico attrezzato e di una vasta area multiuso per attività sportive, vicina al centro abitato di Spini; una struttura e un’area verde utilizzabili dagli abitanti delle località vicine e che valorizzerà l’intera periferia nord di Trento.

Le zone predisposte per l’ora d’aria hanno una parete non di cemento ma di inferriata che, insieme alla vista della Paganella, alleggeriscono il senso di oppressione che un posto del genere porta con sè per propria natura. Anche il campo di calcetto con erba sintetica, le altre attrezzature sportive e i luoghi di socializzazione ne fanno uno stabilimento che può proporsi di operare quel recupero che la legge si propone.

Nel nuovo carcere saranno avviati una serie di progetti formativi e di reinserimento in collaborazione con associazioni e cooperative sociali. In particolare, in base ad un accordo sottoscritto tra il ministero della Giustizia, la Direzione del carcere, il Servizio Politiche sociali e abitative della Provincia di Trento e il consorzio di cooperative “Consolida”, saranno avviati laboratori di saldatura, assemblaggio, legatoria, lavanderia, attività agricole e giardinaggio. Al via anche i progetti scolastici e formativi come il completamento del ciclo delle scuole secondarie, laboratori di educazione artistica, corsi di acconciatura maschile e femminile, corsi per la lavorazione del legno, laboratori di sartoria maschile e femminile. L’intero progetto del nuovo istituto di pena è costato circa 112 milioni di euro, interamente finanziati dalla Provincia autonoma di Trento.

 


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