Mondo

Discriminate le madri adottive co.co.pro

Interrogazione del senatore Ferrante riguardo a una disparità di trattamento dell'Inps: le collaboratrici madri adottive hanno diritto a solo 3 mesi di maternità

di Benedetta Verrini

La mamma è sempre la mamma, ma non se è una lavoratrice precaria. E’ la situazione denunciata in seguito a una grave disparità di trattamento dell’Inps: se è vero che la legge sulla maternità ha equiparato la maternità biologica e quella adottiva, questo non succede se le madri adottive sono lavoratrici a progetto (Co.Co.Co o Co.Co.Pro.)

La loro maternita’ è considerata di serie B dall’Istituto nazionale di Previdenza Sociale e hanno diritto a un periodo inferiore di maternità retribuita (da 5 a 3 mesi): e’ l’accusa lanciata dal senatore del Pd Francesco Ferrante, primo firmatario di un’interrogazione ai ministri del Welfare e delle Pari opportunita’, Maurizio Sacconi e Mara Carfagna.

Secondo Ferrante ‘e’ incomprensibile che mentre le madri adottive lavoratrici dipendenti hanno giustamente ottenuto, con la legge 244 inserita nella manovra Finanziaria 2008, di poter stare a casa 5 mesi pagate (al 100%) le lavoratrici cococo e cocopro, hanno visto riconosciuto loro solo 3 mesi pagati all’80%. I ministri Sacconi e Carfagna intervengano per sanare quest’evidente ingiustizia, 5 mesi di congedo sono vitali per tutte le mamme-lavoratrici e soprattutto per i loro figli”.

“Una volta equiparato il congedo di maternità delle iscritte – prosegue Ferrante – alla Gestione separata a quello delle dipendenti per quanto riguarda la maternità biologica (5 mesi), una volta sancito che ‘in caso di adozione di minore, il congedo di maternità … spetta per un periodo di cinque mesi dall’ingresso del minore nel nucleo familiare’, cosí recita la legge, c’è davvero bisogno di una legge o di una circolare ad hoc dell’Inps che ribadisca esplicitamente che tutto questo vale anche per le iscritte alla Gestione separata? E’ assolutamente evidente – conclude il senatore Pd – che il governo deve rimediare subito a questo trattamento discriminatorio che finora è stato riservato a chi ha scelto la strada lunga e tortuosa dell’adozione, affrontando anche ingenti spese economiche. Non possiamo che attenderci dai ministri Sacconi e Carfagna un intervento risolutore in tempi rapidissimi”.

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