Welfare

Ecco le eco-borse delle detenute di Trani

Parte «Made in carcere», per dare una seconda opportunità alle detenute pugliesi

di Antonio Sgobba

Dalla Puglia borse «Made in carcere» per dare una seconda chance alle detenute. È un’iniziativa della casa circondariale di Trani. Le detenute produrranno borse di tessuti riciclati nel laboratorio sartoriale allestito da «Officina Creativa», una cooperativa sociale senza scopo di lucro, creata e amministrata da Luciana Delle Donne. Nel 2007 aveva già dato vita al marchio «Made in carcere» per borse, accessori e shopper bag colorate e originali, realizzate dalle detenute del carcere di Lecce. Ora arriva il secondo laboratorio di Trani.

L’intento di «Officina Creativa» è quello di fornire alle 15 detenute tranesi, alcune anche condannate anche all’ergastolo, una seconda possibilità, dando loro l’opportunità di imparare un nuovo mestiere. È anche «seconda chance» per materiali e tessuti, che non vengono buttati ma acquistano nuova vita per la realizzazione delle borse. Mentre nel supercarcere maschile della città pugliese, già da due anni, alcuni detenuti si dedicano alla produzione dei tipici taralli artigianali, distribuiti anche all’estero attraverso l’Ipercoop pugliese. In questo caso la produzione avviene con l’aiuto della cooperativa gravinese «Campo dei Miracoli», che si occupa della preparazione dei pasti nel carcere insieme ai detenuti appositamente formati.

L’ultimo laboratorio pugliese è stato inaugurato dal governatore Nichi Vendola e dal gruppo Megamark di Trani. Quest’ultimo, con alcuni dei suoi supermercati presenti in Puglia, Campania, Lazio e Molise, diventerà il primo cliente delle detenute di «Made in carcere».


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