Un articolo che si commenta da solo, quello pubblicato il 24 maggio su RINASCITA – Quotidiano di sinistra nazionale, a nome Piero Sella ed intitolato “
Il veleno nelle radici”.
In una lunga tirata sui mali della globalizzazione e dei flussi migratori in Italia, l’estensore dell’articolo regala qualche perla anche sul tema delle adozioni: “…Un fenomeno di complicità all’invasione assimilabile ai matrimoni misti è quello delle adozioni internazionali.
Anch’esso, con la crescita dei “diversamente bianchi”, produce effetti destabilizzanti. L’Italia, grazie anche alle provvidenze economiche elargite dallo Stato ai “genitori” registra purtroppo il primato mondiale, oltre 4.000 casi l’anno, nelle adozioni di stranieri. Che lo strumento delle adozioni internazionali sia
parte del progetto mondialista di generale imbastardimento è dimostrato dal recente intervento (28 aprile 2010) della Procura della Cassazione che, recependo una direttiva della Comunità europea, ha censurato il comportamento di una coppia di Catania che aveva chiesto le venisse assegnato un bimbo di razza bianca, la stessa dei genitori. Voler scegliere è solo una deprecabile pretesa razzista”.
Immediata la risposta del presidente del Cifa, uno dei più importanti enti italiani che si occupa di adozioni internazionali, Gianfranco Arnoletti. Sollecitato anche dalle numerose lettere di protesta arrivate all’indirizzo del Cifa affinchè prendesse posizione, Arnoletti ha dichiarato: “Credevo che in un Paese dove ebbero i natali tanti illustri personaggi che fecero della mondialità e del rapporto tra i popoli una bandiera, non si dovessero più udire frasi così idiote”.
“Vorrei però rassicurare il, per me anonimo, estensore dell’articolo: abbia la sicurezza che non basterà un nuovo muro di Berlino per proteggerlo da un’invasione che avrà come risultato la scomparsa della pregiata razza di cui fa parte. Pensare di doversi proteggere da un proprio simile è già una scemenza, pensare in una nuova chiave ariana per la difesa dall’assalto dei bambini adottati internazionalmente è pura idiozia condita da razzismo. Ma ciò che più inquieta è il furore verso i diversi, in questo caso cittadini italiani figli di italiani, per l’incapacità di accogliere ed integrare in un processo di arricchimento proprio della nostra società che, secondo lo stesso Cardinal Bagnasco, sta andando incontro al suicidio demografico”.
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