Leggi
Sicurezza stradale: la Fiab tra gli esperti della mobilit
Finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto che riconosce alla Federazione amici della bicicletta la qualifica di "esperti"
La Fiab onlus – Federazione Italiana Amici della Bicicletta è soddisfatta percché, dopo tanta attesa è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 139 del 18-6-2001, il decreto firmato lo scorso 21 marzo dal Ministro Nesi, con cui la Fiab stessa viene riconosciuta quale associazione di “comprovata esperienza nel settore della prevenzione e della sicurezza stradale” ed inclusa nell’elenco tenuto dal Ministero dei Lavori Pubblici.
“Con tale decreto – afferma il Presidente della Fiab, Luigi Riccardi – l’educazione alla mobilità ciclistica e ciclopedonale, la moderazione del traffico e della velocità, la sicurezza degli utenti lenti e non motorizzati, avranno finalmente pari dignità nei programmi di educazione stradale nelle scuole. Un nostro rappresentante siederà a pieno titolo, a partire da oggi, ai tavoli di lavoro per la predisposizione e la realizzazione dei programmi scolastici di educazione stradale”.
Con l’entrata in vigore della legge 366/98 sulla mobilità ciclistica anche l’educazione all’uso della bicicletta come mezzo di trasporto e la prevenzione e la sicurezza stradale dal punto di vista dell’utente non motorizzato sono diventate materie obbligatorie da insegnare nelle scuole per promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico e della circolazione. E tutto ciò prevedendo che una serie di enti ed associazioni ritenuti “esperti” nel settore collaborassero allo scopo con i Ministeri dei Lavori Pubblici e della Pubblica Istruzione, d’intesa con i Ministero degli Interni e dei Trasporti. Ma paradossalmente proprio la Fiab, che aveva redatto la prima bozza del disegno di legge sulla mobilità ciclistica divenuta poi legge 366/98 non risultava inclusa nell’elenco dei soggetti riconosciuti esperti in materia di mobilità e sicurezza ciclistica. Dopo due anni di attesa dalla presentazione della richiesta di riconoscimento da parte della Fiab, finalmente il decreto è arrivato.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.