Mondo
L’Italia sul banco degli imputati
Presentato il rapporto 2010 sulle lacune della giustizia globale
Diritti dei rom, respingimenti dei richiedenti asilo e pacchetto sicurezza. Nel suo rapporto annuale 2010, che registra le violazioni dei diritti umani in tutto il mondo, Amnesty International punta l’attenzione anche sull’Italia.
Il focus del rapporto di quest’anno è “Le lacune della giustizia globale” le quali, dice Amnesty, si trasformano in “una condanna per milioni di persone”. Nonostante il 2009 sia stato un anno fondamentale per la giustizia internazionale, le lacune esistenti nella giustizia globale sono state acuite dal potere della politica, afferma AI. Nella sua analisi sulla situazione dei diritti umani nel mondo nel periodo gennaio – dicembre 2009, l’organizzazione segnala violazioni in 159 paesi e punta il dito contro quei governi potenti che stanno bloccando i passi avanti della giustizia internazionale, ponendosi al di sopra delle norme sui diritti umani, proteggendo dalle critiche gli alleati e agendo solo quando politicamente conveniente.
A curare la parte che riguarda l’Italia è Giusy D’Alconzo: «Amnesty International è preoccupata per la situazione dei diritti umani dei rom in diversi Paesi d’Europa tra cui l’Italia» dice a Vita.it. «Nel rapporto segnaliamo il problema dell’alloggio e degli sgomberi ripetuti, avvenuti senza nessuna attenzione degli standard internazionali che prevedono delle regole precise». «Abbiamo un’azione in corso rispetto al piano nomadi lanciato a Roma dal Comune e dal Prefetto» aggiunge la D’Alconzo, «perché ci sembra che questo programma provocherebbe delle ulteriori violazioni dei diritti umani dei rom. È previsto il loro allontanamento dalla città in 13 campi, e per mille persone non è stata prevista nessuna soluzione. Condividiamo le preoccupazioni del Consiglio D’Europa e dell’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, che parlano di discriminazione e stigmatizzazione nei confronti dei rom, addirittura di segregazione abitativa dei rom».
AI punta il dito «su legislazioni mai attuate in Italia» spiega D’Alconzo, «come il reato di tortura mai introdotto nel codice penale, ma anche su violazioni più recenti come le restrizioni introdotte nei confronti degli migranti e richiedenti asilo dal pacchetto sicurezza. L’aggravante che prevede un aumento di pena nei casi di reati commessi da immigrati irregolari è sicuramente discriminatoria. E il reato in sé di immigrazione irregolare contiene dei rischi enormi!.
La mancanza di un reato sulla tortura si è fatta sentire il marzo scorso durante il processo d’appello per i fatti di Bolzaneto durante il G8 di Genova, denuncia AI. «Nel dichiarare responsabili tutti i 44 imputati nel processo la corte d’appello di Geenova ha detto che quanto accaduto rispondeva alla descrizione di tortura e maltrattamenti ma il reato di tortura non esiste e quindi non può essere applicato» spiega D’Alconzo.
Un’altra materia sulla quale il nostro Paese ha lacune di giustizia è il diritto d’asilo: «I respingimenti hanno provocato a partire dal 7 maggio del 2009 la riconsegna alla Libia di centinaia di richiedenti asilo. Siamo preoccupati perché consideriamo queste politiche illegali dal punto di vista del diritto internazionale» afferma la ricercatrice di AI.
Amnesty chiede al governo italiano di cessare la prassi dei rinvii nel mediterraneo e consentire l’accesso dei richiedenti asilo in Italia. Per quanto riguarda i rom di cessare la pratica degli sgomberi forzati, che «sono stati trasformati da misura estrema in pratica costante e che avvengono senza la consultazione delle persone coinvolte, che vengono spostate da un posto all’altro o lasciate in orbita senza trovare soluzioni». Tra le richieste c’è anche una «riforma sostanziale del pacchetto sicurezza» che, «non ci ha resi più sicuri ma ha invece portato uno stigma forte sugli immigrati irregolari» denuncia D’Alconzo. «Criminalizzandoli tutti non abbiamo visto in quale modo queste norme ci abbiano reso più sicuri».
IL RAPPORTO 2010
Il Rapporto annuale 2010 (pubblicato in Italia da Fandango) presenta una panoramica globale sulla situazione dei diritti umani nel mondo e contiene capitoli su oltre 150 paesi. Il volume documenta l’azione svolta da Amnesty International nel corso del 2009 per promuovere il rispetto dei diritti umani e contrastare le violazioni.
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