Famiglia
Cosa aspetta il Governo ad approvare il Piano infanzia?
Se lo domandano le associazioni di "Batti il cinque!" nell'anniversario della Convenzione Onu sull'Infanzia
Cinque anni di “latitanza” sono tanti, per una misura strategica e strutturale come il Piano Infanzia. Doveva essere presentato alla Conferenza nazionale di Napoli del 2009, poi “entro gennaio 2010”, era stata la promessa del sottosegretario Roccella.
Siamo al 26 maggio 2010. Domani, 27 maggio, c’è una ricorrenza importante: 19 anni fa l’Italia ratificava la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, prendendo un impegno, anche nei confronti della comunità internazionale, per il pieno rispetto dei diritti umani delle persone della fascia d’età tra zero e diciotto anni. E il Piano Infanzia dovrebbe fare pienamente parte di questo impegno del Governo verso i minori.
E’ il richiamo forte espresso oggi dagli enti che si riconoscono nel Coordinamento Batti il cinque! “Ai ragazzi che risiedono in Italia non servono nuove norme, quanto invece il rispetto di quelle già esistenti e un impegno serio a renderle operative ed efficaci. A partire dalla disposizione che prevede l’approvazione, ogni due anni, di un Piano nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. Per questo chiediamo al Governo di rispettare gli impegni presi anche pubblicamente e di arrivare quanto prima all’adozione del nuovo Piano nazionale”, dichiarano le organizzazioni attive in “Batti il cinque!”, la rete promossa da Agesci, Arciragazzi, Cgil, Cnca, Consiglio nazionale Ordine Assistenti sociali, Save the Children Italia e UNICEF Italia ea cui hanno aderito 50 associazioni di tutta Italia. La rete è nata proprio in vista della Conferenza nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza (Napoli, novembre 2009), evento che avrebbe dovuto rappresentare un passaggio fondamentale verso la rapida approvazione di un Piano Infanzia atteso ormai da oltre cinque anni.
“L’OsservatorioNazionale Infanzia e Adolescenza ha lavorato due anni per redigere la bozza di Piano”, ricordano i promotori di Batti il cinque!. “Chiediamo che tale lavoro venga valorizzato e che le priorità individuate siano rispettate. Chiediamo, pertanto, che nel Piano siano previsti interventi strutturali e urgenti – ma non emergenziali – su queste tematiche: favorire la partecipazione dei bambini e degli adolescenti per la costruzione di un patto intergenerazionale, promuovere l’interculturalità, consolidare su tutto il territorio nazionale la rete dei servizi integrati, contrastare la povertà e l’esclusione sociale dei minorenni, garantire i diritti dei minorenni rom, sinti e camminanti, rafforzare il sistema delle tutele e dei diritti.”
“A sei mesi di distanza dalla Conferenza nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza,” notano i promotori di Batti il cinque!, “il Governo non ha ancora avviato l’iter di approvazione del Piano. È per questo che la nostra rete continua a sostenere l’invio di cartoline ai responsabili dei dicasteri competenti (il Ministro Sacconi e il Sottosegretario Giovanardi), ma anche al Presidente del Consiglio Berlusconi, perché si proceda al più presto.”
I promotori della rete Batti il cinque! chiedono, infine, alla Commissione parlamentare Infanzia di unirsi a questo impegno, affinché lo spirito bipartisan che ha contraddistinto, nel corso delle diverse legislature, i lavori di questa Commissione, possa contribuire alla realizzazione dei necessari e non più rinviabili passaggi istituzionali.
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