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Disabili, via il tetto del reddito per l’accompagnamento

Nella versione presentata agli enti locali la misura è sparita. Con sollievo delle associazioni di disabili

di Sara De Carli

Ci saranno 100mila verifiche straordinarie per stanare i falsi invalidi, l’invalidità necessaria per vedersi riconosciuta la pensione di invalidità sale dal 74% all’80%, le regioni dovranno partecipare alla spesa complessiva, in ragione del 45%, ma salta alla fine la misura più temuta, iniqua e contestata: agganciare l’indennità di accompagnamento al reddito. Questo almeno è quanto sembra il ministro Tremonti abbia presentato questa mattina a enti locali e parti sociali.

Nei giorni scorsi invece era circolata l’ipotesi di un tetto di reddito di 25 mila euro, al di sopra del quale l’indennità sarebbe stata ridotta fino al raggiungimento del limite reddittuale. Per gli invalidi coniugati, il limite familiare era fissato a 38 mila euro. Le proteste delle asscoazioni erano state immediate. Sollevato, per esempio, Giovanni Pagano, presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili e della Fand: «Per noi era una grande preoccupazione – ha detto – perché riteniamo che l’indennità di accompagnamento rappresenti un vero e proprio ammortizzatore sociale per le famiglie delle persone invalide, che oggi rischiano di scoppiare».


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