Non profit

L’Oms approva la prima strategia globale contro l’alcool

193 paesi approvano una risoluzione per limitare l'uso dannoso dell'alcool, che causa 2,5 milioni di morti ogni anno

di Sara De Carli

Dopo decenni di discussioni e un lungo processo di consultazione e di creazione di consenso, l’Organizzazione Mondiale della ha adottato la prima strategia globale per ridurre l’uso rischioso di alcol. Lo ha fatto durante la sua 63esima assemblea generale, che si è chiusa a Ginevra il 21 maggio. Oltre all’alcool, i temi chiave sono stati i Millennium Goals, la salute dei lavoratori e la vendita di cibi e bevande pre bambini, centrata sul fatto che nel mondo esistono 43 millioni di bambini in età prescolare obesi o sovrappeso. (vedi qua la sintesi dei lavori).

L’OMS stima che l’alcol è causa di 2,5 milioni di morti l’anno, di cui 320mila tra i 15 ed i 29 anni. Il 3,8% di tutte le morti sono attribuibili all’alcol nel mondo, il doppio in Europa con un sempre più evidente impatto causale su patologie importanti come il cancro, le patologie vascolari, quelle epatiche e nei giovani gli incidenti stradali, i suicidi, la violenza. L’alcol è il terzo fattore di rischio importante per morti premature e disabilità nel mondo, il secondo in Europa, la parte del mondo con i più elevati consumi alcolici ed il più elevato impatto registrato in termini di disabilità, mortalità prematura e malattia.

I 193 Stati membri hanno adottato all’unanimità una risoluzione che condivide la necessità e l’urgenza di azione e di una articolata strategia di prevenzione (la EB126.R11, in allegao on lingua inglese). Le raccomandazioni, redatte dopo due anni di dibattito, non sono vincolanti, ma servono come orientamento per tutte le nazioni nel mondo.

La strategia presentata nelle 24 pagine del documento dell’OMS parte dallo scrivere nero su bianco alcune evidenze: come il fatto che vi è una forte evidenza che un basso limite per la concentrazione di alcol nel sangue (0,02-0,05 per cento) è efficace nel ridurre incidenti alcol al volante, o come una cornice legislativa adeguata, che per esempio vieti la vendita di alcolo ai ragazzi, sia efficace.

Tra le indicazioni, si sottolinea come la prima responsabilità nella prevenzione dell’uso nocivo di alcool sia dei singoli stati membri, che quindi devono mettere in piedi opportune legislazioni nazionali. Dieci le aree di azione individuate, che evidenziano le priorità da perseguir: consapevolezza e informazione; servizi di salute; azioni comunitarie; politiche sulla guida in stato di ebbrezza; accessibilità dell’acool; marketing; prezzi; riduzione del danno; riduzione della diffusione di alcool illegale; monitoraggio e sorveglianza.


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