Welfare

Interesse collettivo

di Redazione

Il concetto di interesse collettivo non viene definito direttamente, ma viene utilizzato per mettere in luce la possibilità di adottare criteri definitori sulla base delle finalità istituzionali dell’ente e dei suoi scopi sociali piuttosto che su elementi organizzativi strutturali. Il concetto viene quindi reso per contrapposizione a interesse soggettivo e ciò porta a pensare a un vincolo di non distribuzione degli utili tanto in forma diretta quanto in forma indiretta (diretta ovvero come divisione delle risorse o del patrimonio, indiretta ovvero attraverso beni e servizi resi come contropartita a un aderente). Il concetto di interesse collettivo ha un campo di applicazione assai vasto: più scopi sociali di una singola organizzazione, senza sovrapporsi e senza rifervirsi direttamente, possono essere di interesse collettivo. Nel perseguire un interesse collettivo le organizzazioni che non hanno finalità di lucro si caratterizzano a partire dallo scopo perseguito (dagli obiettivi del loro operato) e non dai mezzi impiegati per raggiungerlo (dal modo in cui operano per raggiungere l’obiettivo). Guardando alle modalità si mette in rilievo che le organizzazioni che non hanno finalità di lucro si definiscono sulla base di un divieto di lucro soggettivo (e il solo perseguimento di finalità di interesse comune): possono quindi esercitare anche in modo prevalente attività commerciali purché coerenti con le finalità istituzionali.


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