Non profit
Approvati progetti in Africa e Medioriente per le donne
L'advisory board di "2015: women and Expo" si è riunito a Milano
di Redazione
Si chiama “2015: women and Expo” il volto ‘rosa’ dell’esposizione universale di Milano. L’advisory board si è riunito lo scorso sabato e ha approvato i primi tre progetti di cooperazione internazionale a favore delle donne in Africa e Medioriente.
A Palazzo Marino c’erano Letizia Moratti in qualità di co-presidente del board, la vicepresidente Emma Bonino e il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, oltre al presidente di Expo 2015 Diana Bracco. Con loro anche una nutrita rappresentanza della parte internazionale del consiglio, da Cherie Blair a Kerry Kennedy al commissario africano dell’economia rurale e dell’agricoltura Rhoda Peace Tumusiime.
Il primo progetto approvato è stato sottoposto dall’associazione di Cherie Blair, consiste nell’inserimento lavorativo e auto-sostentamento di 4.500 donne in Kenya, mentre il secondo, già finanziato, si indirizza a giovani ragazze del Togo e riguarda la filiera della produzione e distribuzione dei pomodori. A questi si aggiunge quello che, se realizzato, «diventerà il progetto bandiera di ‘women and Expo’» come ha rivelato il sindaco di Milano sabato scorso: la costruzione di un acquedotto per collegare il Mar Rosso con il Mar Morto, idea presentata per la prima volta nel 2005 dalla coppia reale giordana alla Banca Mondiale. «E’ già stato approvato dalle autorità giordane, palestinesi e da Israele – ha spiegato Letizia Moratti – e il nostro Governo ne è partner, insieme a tanti altri Paesi. Lo coniugheremo in questa sede al femminile».
I progetti approvati prevedono una partecipazione della societa’ Expo 2015 «a diverso titolo e con diverse modalità», da scambi di conoscenze a stage, da programmi educativi a borse di studio e finanziamenti veri e propri. A questo scopo, «è in corso di approvazione da parte della società un budget», ha detto Letizia Moratti, ricordando che la società intende porsi anche «come facilitatore per aggregare intorno ai progetti anche altri partner e soggetti».
I progetti candidati devo avere «un impatto significativo sullo sviluppo socio-economico del territorio» ha spiegato Moratti, essere «concreti e replicabili e portati a termine entro il 2015. Devono avere infine «una connotazione forte sui temi dell’educazione, dell’innovazione e del sostegno all’imprenditorialità femminile».
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.