Welfare

Più tossicodipendenti in carcere che nelle Comunità

di Redazione

Troppi tossicodipendenti in carcere
Ben il 25% dei detenuti ha problemi di tossicodipendenza, e però solo un condannato su sei accede alle misure alternative, ma il dato più sconfortante è che ci sono oggi molti più tossicodipendenti in galera che in comunità, a dispetto del fatto che ormai tutti dicono che i tossicodipendenti in carcere non dovrebbero proprio starci. La Comunità Saman e Villa Maraini, organizzazioni che da anni si occupano di tossicodipendenti, denunciano che ci vogliono mesi di attesa per l’invio del detenuto presso le loro strutture, e lo Stato non paga le rette alle comunità terapeutiche. Eppure, la galera è un disastro per chi ha problemi di droga, come testimonia Filippo, da anni condannato a entrare e uscire dalle galere senza che nessuno si occupi davvero di lui e di chi sta nelle sue condizioni: «Cosa crediamo che facciano in carceri superintasate le persone tossicodipendenti? Vi entrano con patologie di dipendenza più o meno gravi, e sempre più spesso si scontano la loro condanna per intero imbottendosi di terapia, per cercar di “assentarsi da loro stessi” ed evadere anche da una promiscuità insopportabile per la mancanza di concrete alternative. Io stesso ho avuto periodi trascorsi così, e ho visto persone che non sono uscite dalla cella per mesi e mesi».

Se il water diventa cuscino
Si chiama RomaDentro, è un trimestrale dell’associazione Ora d’Aria, distribuito negli istituti penitenziari di Roma. Pubblica anche testimonianze dal fronte sovraffollamento: «A Rebibbia Femminile viviamo in maggioranza in due sezioni: il “cellulare”, con celle singole ma in realtà doppie e per pene lunghe; e i camerotti per persone che non hanno ancora affrontato il processo e per coloro che sono state condannate a pochi anni. Al cellulare le celle da singole sono state trasformate in doppie e visto che il bagno è in “camera”, il water diventa il cuscino del letto. Tanto che per avere un po’ di privacy quando una è in bagno, l’altra è costretta ad uscire dalla stanza. Ma come si fa quando una delle due ha una gamba ingessata? O la notte, quando il blindo è chiuso? Non si può andare in bagno di fronte al viso di una donna che dorme».

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