Economia
Sodexo è buona oppure no? Rating contro rating
Bocciata da Dow Jones Sustainability, promossa da Ftse4Good
di Redazione
Ricerche recenti dimostrano che l’indice di sostenibilità ormai è ritenuto dagli investitori
un parametro molto importante. Soprattutto
in tempi di crisi. Ma spesso
i rating sono discordanti. Come nel caso della multinazionale francese. Come rimediare?
Far bene l’impresa, fa bene all’impresa. Nel senso che i comportamenti socialmente responsabili di un’impresa hanno una relazione. A dimostrarlo, ultimo di una lunga teoria di analisi e ricerche, è arrivato un recente studio realizzato da un gruppo di ricerca dell’Università di Roma Tor Vergata. «Lo studio è parte di un progetto internazionale, Mistra, finanziato dalla Comunità europea», spiega Leonardo Becchetti, uno dei massimi esperti di responsabilità sociale, che ha coordinato il team italiano.
Lo studio ha puntato la lente sui giorni del fallimento di Lehman Brothers, a metà settembre del 2008, confrontando le performance di tremila società quotate sul listino di Wall Street: è stato comparato il rendimento ottenuto dall’indice tradizionale S&P500 con quello dell’indice etico Domini (Dsi400). Ebbene, tra il 15 e il 16 settembre 2008, S&P500 ha perso l’1,70%, mentre Dsi400 è salito dell’1,20% (una differenza di tre punti percentuali). «Il rating sociale», afferma Becchetti, «porta sul mercato informazioni importantissime che il rating tradizionale non offre: nel momento della crisi, gli investitori hanno imparato a non sottovalutarle».
Con la crisi, dunque, è cresciuta l’attenzione sul rapporto tra Csr (corporate social responsibility) e performance, spiega Giovanni Fiori, ordinario di Economia aziendale all’Università Luiss. «Soprattutto negli Stati Uniti», dice, «comincia ad esserci un’evidenza abbastanza netta che le imprese che si comportano in maniera più socialmente responsabile sono premiate anche in termini di performance, ma soprattutto di riduzione sul premio di rischio».
Anche per questo le previsioni sulla diffusione dello Sri (socially responsible investment) sono sbalorditive: entro il 2015 interesserà il 20% degli asset gestiti in Europa, il 15% negli Usa e il 10% in Asia. Si dà quasi per scontato, dunque, che l’utilizzo dei rating di sostenibilità sia destinato a crescere. Ma il vero problema che si profila all’orizzonte è quello dell’omogeneità fra i vari modelli di rating. Che hanno differenze che portano non di rado a risultati contrastanti.
Un esempio è il caso di Sodexo, multinazionale francese della ristorazione. Sodexo è stata esclusa nell’ultima revisione degli indici etici Ftse4Good perché non soddisfaceva i criteri legati ai diritti umani e del lavoro. Anche l’agenzia di rating etico Vigeo ha operato un downgrade di Sodexo, declassandola da “media” a “negativa”, per questioni sempre relative a diritti umani, organizzazione sindacale, contrattazione collettiva. Sodexo, però, compare nella lista delle società comprese nell’indice etico Dow Jones Sustainability Index World. E l’istituto Etisphere l’ha appena nominata fra le società più etiche al mondo (http://ethisphere.com/wme2010). «Il problema», sottolinea Fiori, «è misurare cosa si considera etico e cosa no. Ci vorrebbe l’auditing sulle valutazioni espresse dai rating etici, come c’è sui bilanci. Bisognerebbe fare una griglia di criteri condivisa, applicata da tutti e sottoposta a revisione, cioè con società di certificazione che danno l’ok».
Proprio in questa direzione si sta muovendo il Gri (Global reporting initiative), l’organizzazione che ha elaborato il modello di riferimento a livello internazionale per la redazione del bilancio sociale, che ha lanciato l’iniziativa Gisr (Global initiative for sustainability ratings), con l’obiettivo di definire un modello di rating di sostenibilità condiviso a livello internazionale. E utilizzabile da tutti coloro che sono interessati a capire se il modo in cui una società opera si può considerare sostenibile oppure no, in modo obiettivo o, quanto meno, con la migliore approssimazione possibile di ciò che si intende per obiettività.
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