Non profit

La responsabilità come valore economico

di Redazione

«VOGLIAMO CHE I CLIENTI E L’OPINIONE PUBBLICA CI RICONOSCANO per essere una banca italiana, solida, seria ed affidabile». Parole tratte dal Bilancio sulla Responsabilità Sociale 2009 del Gruppo Montepaschi. Dietro queste parole c’è una certezza che la reputazione è un fondamentale valore economico. Non è un caso che Il 56% dei messaggi chiave su Montepaschi nella stampa sono stati incentrati sulla Csr (741 articoli), mentre un’indagine di Demoskopea svolta su un campione di giornalisti finanziari hanno indicato Mps come la banca migliore in quanto a responsabilità sociale e ambientale. Nel 2009 Mps ha avuto un altro importante riconoscimento, con l’inserimento nell’indice World del Dow Jones Sustainability Index; riconosimento che si va ad aggiungere alle conferme nello STOXX e negli indici FTSE4Good.
Tra i dati significativi che emergono dal Bilancio c’è la crescita della presenza femminile nel Gruppo, passata dal 43,2% del totale della forza lavoro del 2008 al 44,2% di fine 2009. Il 33.8% delle donne ricopre incarichi di responsabilità soprattutto nella Rete, mentre il 46,5% delle promozioni, nel corso del 2009, ha interessato le donne.
Il 2009 è stato anche l’anno in cui il Gruppo Montepaschi ha lanciato il progetto pilota relativo alla catena di fornitura, coinvolgendo gli stessi fornitori sui propri obiettivi di cost management, valutando le loro performance ambientali e sociali. In tema di armamenti, proseguendo la policy intrapresa nel 2001 è stata avviata la cessazione dell’operatività residuale che Banca Antonveneta gestiva prima del suo ingresso nel Gruppo Montepaschi (circa 22 milioni di euro). Importanti anche i risultati ottenuti sul fronte della sostenibilità ambientale con più di 1.000 progetti finanziati per 380 milioni di euro ed un aumento dei volumi del 18,5% sul 2008.
Quanto agli impegni per il 2010, verrà attuato il “Progetto Sostenibilità” attraverso cui saranno monitorati i piani e le logiche della responsabilità sociale del Gruppo: la Csr è infatti una leva gestionale da utilizzare per raggiungere efficientemente obiettivi di sviluppo sostenibile, nel medio e lungo periodo.
Un’altra priorità è annunciata dal direttore generale Antonio Vigni nelle pagine introduttive del Bilancio: «Sul versante del rapporto tra il cliente ed il nostro personale ci sarà tanto da fare e saranno impegnate non solo le filiali ma tutte le strutture del Gruppo. Sarà questo il vero punto del prossimo Piano Industriale».

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